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Turismo, il ritorno delle vacanze ‘en plein air’

“Alcuni parchi nazionali hanno lunghe liste d’attesa per le prenotazioni di campeggio. Quando si deve aspettare un anno per dormire accanto a un albero, qualcosa non va”. Forse George Carlin, celebre comico e sceneggiatore statunitense, aveva individuato prima di tutti uno dei motivi della crisi vissuta negli ultimi decenni dal settore turistico dei campeggi. Difficoltà nelle prenotazioni, disorganizzazione delle strutture, file chilometriche e scarsa assistenza hanno man mano fatto precipitare l’idea di villeggiatura all’aria aperta in un cono d’ombra, da cui spesso nel mondo del business è difficile evadere. Difficile appunto, ma non impossibile. Tra coloro giunti in soccorso degli amanti delle ferie in camping c’è stato sicuramente Daniel Yates, profondo conoscitore del settore travel, ex Strategy and Business Development Manager e Group Head of Paid Search di Lastminute.com. Nel 2009 Yates ha lanciato Pitchup.com, uno dei principali portali per la prenotazione e la gestione delle vacanze “en plein air” in tutto il mondo. Con una rete estesa in 53 Paesi tra Europa, America, Africa, Australia, Nuova Zelanda e Tanzania, Pitchup ha reso possibile un’inversione di tendenza nel panorama camping, oggi ricco di opportunità, come lui stesso ci ha spiegato.

Come è nata l’idea di Pitchup.com?
Sono nato e cresciuto in un villaggio vacanze del Devon, quindi probabilmente era inevitabile che non mi allontanassi troppo da questo ambito. Tutti i membri della mia famiglia davano una mano in differenti aree del business: quando internet ha iniziato a prendere sempre più piede alla fine degli anni ‘90, ho subito colto l’occasione per creare il primo sito web dell’azienda. Collaborando con web designer locali e saltando le lezioni all’università per lavorare a questo progetto, capii che c’era davvero la possibilità di realizzare qualcosa di grande, soprattutto dopo aver ottenuto la prima posizione di ranking su Google UK e aver ricevuto ben la metà delle prenotazioni online già nel 2002. Anche dopo aver venduto il business familiare, continuavo a chiedermi perché questa parte così ampia del settore dei viaggi, la più grande per numero di notti per quanto riguarda il mercato interno nel Regno unito, fosse ancora così poco considerata dal mondo dell’online. Importanti agenzie di viaggi online che si concentravano su tutte le altre categorie di alloggi crescevano velocemente, mentre i campeggi stavano perdendo fatturato, a causa della percentuale sempre maggiori di clienti che si spostava online per prenotare le vacanze. Probabilmente i campeggi erano proprio quelli più in difficoltà, perché il mercato è molto frammentato e il budget a loro disposizione per il marketing e le tecnologie è limitato o inesistente. Era solo questione di tempo prima che qualcun altro intravedesse questa opportunità. Nel 2008, lavorando per Lastminute.com, ho assistito in prima persona alle nuove dinamiche del crescente mondo del viaggio online, e ho realizzato che non provare a estendere le nuove dinamiche ai campeggi sarebbe stata una cosa di cui mi sarei sicuramente pentito.

Quali sono state le principali difficoltà nel lanciare questa idea innovativa?
I business “di mercato” possono essere più difficili da sviluppare, in quanto è necessario focalizzarsi sia sui clienti finali sia sui fornitori. Questo di solito significa sviluppare delle iniziative di marketing e vendita “B2B” e “B2C” completamente slegate tra loro. Nel frattempo, dobbiamo anche lavorare su un continuo sviluppo del sito web, per dare risposta a tutti i nuovi bisogni deli utenti, stimolare il pensiero creativo per creare innovazioni di design, e ovviamente, garantire il regolare funzionamento del sito web in ogni momento. Contrattare troppi campeggi e non avere abbastanza clienti finali è sicuramente una maniera sicura per non farli contenti, in quanto magari hanno passato ore a perfezionare il profilo della loro struttura per poi non ottenere le prenotazioni sperate, al contrario, un sito web con poca scelta può risultare altrettanto dannoso. Di conseguenza, ci siamo concentrati sul ripagare la fiducia dei campeggi nel nostro sistema il più velocemente possibile, inviandogli volumi consistenti di prenotazioni, mentre sviluppavamo anche campagne per aumentare il numero dei campeggi registrati in breve tempo.

Ad oggi cosa rappresenta Pitchup nel panorama italiano?
Abbiamo iniziato a collaborare con il nostro primo campeggio italiano nel 2014 e ora quasi 300 campeggi in tutto il Paese utilizzano Pitchup per ricevere prenotazioni, pari a poco più del 10% dei campeggi in Italia. Le regioni in cui abbiamo il maggior numero di strutture sono Toscana (51 campeggi), Sicilia (27) e Lombardia (26), ma puntiamo ad offrire un’ampia scelta in tutte le regioni popolari, per soddisfare i diversi gusti e itinerari del nostro pubblico internazionale. Anche se la maggior parte delle prenotazioni per l’Italia sono per piazzole per tende, camper e roulotte, i nostri clienti possono prenotare una vasta gamma di alloggi all’aria aperta, dalle roulotte alle tende safari e dalle yurte agli chalet. Evidenziando la qualità e la vasta gamma di opzioni innovative nel mercato italiano, vogliamo attirare i clienti che non hanno mai considerato prima questo tipo di vacanza. I turisti sembrano averlo notato: a oggi la crescita annuale del nostro business italiano è stata del 78% quest’anno. In linea con la recente crescita dei visitatori internazionali in Italia, le nostre prenotazioni provenivano da 57 paesi diversi, con in testa Regno Unito (33%), Francia (16%), Italia (14%) e Germania (12%). I nostri clienti italiani, forse prevedibilmente, hanno prenotato soprattutto vacanze in Italia (52%), a seguire in Francia (20%), Spagna (11%), Slovenia (6%) e Inghilterra (5%). Una caratteristica interessante del mercato italiano rispetto ad altri è quanto gli italiani amino prenotare utilizzando il telefono, con circa il 44% delle prenotazioni effettuate tramite uno smartphone, rispetto a solo il 40% per il nostro sito web nel complesso.

A livello internazionale come si posiziona il sito?
Anche se l’azienda è stata fondata a Londra, solo il 5% circa delle vacanze in campeggio prenotate su Pitchup ha luogo nel Regno Unito. La crescita internazionale è stata una priorità assoluta fin da quando abbiamo iniziato a reclutare campeggi francesi per i nostri utenti britannici nel 2013. A differenza di altri settori alberghieri, i business per le vacanze all’aria aperta si concentrano esclusivamente sui clienti delle loro aree di provenienza. Crediamo che i turisti internazionali siano un enorme mercato potenziale e il nostro scopo è quello di mostrare il settore del camping a un pubblico mondiale. Le prenotazioni da parte di clienti al di fuori del Regno Unito sono aumentate dal 3% al 13% (del totale di tutte le nostre prenotazioni) negli ultimi tre anni, crescendo del 90% nel solo 2018. Finora quest’anno abbiamo ricevuto prenotazioni da clienti provenienti da 109 paesi, una gamma diversificata di clienti che difficilmente i campeggi che collaborano con noi avrebbero potuto attirare direttamente. Quest’estate, siamo felici di annunciare che per la prima volta siamo diventati il sito web n°1 nel Regno Unito e in Europa per la prenotazione di vacanze all’aria aperta, e il n. 2 negli Stati Uniti. Per quanto riguarda le destinazioni, Pitchup offre attualmente alloggi in 53 paesi in Europa, in America, in Africa, Australia e Nuova Zelanda e Tanzania che è la nostra new entry più recente. Questo significa che i clienti possono fare affidamento su Pitchup sia per vacanze più vicine a casa sia per viaggi più intrepidi dall’altra parte del mondo. Il nostro team di 30 traduttori garantisce che le descrizioni dei campeggi vengano tradotte in 17 lingue, incluso il cinese, ora il più grande mercato nel mondo per quanto riguarda il turismo verso l’estero. I clienti possono anche consultare migliaia di recensioni nella loro lingua lasciate dai precedenti clienti Pitchup una volta tornati a casa.

Fare turismo in campeggio negli ultimi anni sembra aver conquistato una fetta importante di pubblico. Secondo lei per quale motivo?
In un certo senso, il trend delle vacanze all’aperto sembra una progressione naturale dopo il boom delle compagnie aeree low-cost degli ultimi 20 anni. Per molti, la novità dei city break a buon mercato grazie a voli a pochi euro sembra aver perso il suo fascino. Al contrario, ora i viaggiatori sembrano essere alla ricerca di una via di fuga, una vacanza che gli ricordi meno le loro vite quotidiane. Man mano che aumenta la consapevolezza del danno che la nostra cultura “always-on” provoca, le persone vogliono essere in grado di staccare la spina per davvero, e non solo i loro smartphone. Con il loro ambiente rurale e tante attività all’aperto nelle vicinanze, i campeggi sono particolarmente adatti per rispondere a queste attuali tendenze. Un’altra ragione può essere l’aumento della domanda di prodotti “autentici” locali e una percentuale sempre maggiore di pubblico preoccupato per l’impatto ambientale. Molti viaggiatori possono anche essere attratti da un senso di nostalgia per le vacanze dell’infanzia, ora piacevolmente sorpresi dalle nuove sistemazioni disponibili e dagli standard notevolmente migliorati delle strutture e del servizio clienti. Infine, anche l’unico segmento di clienti precedentemente non targettizzato dal settore del camping, i viaggiatori di lusso, ora possono esserlo grazie al glamping, potendo scegliere tra una vasta di opzioni e comfort a disposizione.

Il settore turistico recentemente ha vissuto diverse trasformazioni. Quale è stata a suo avviso la più rilevante?
Uno dei cambiamenti più evidenti è rappresentato dalle differenti modalità di prenotazione delle vacanze. Il passaggio a un settore turistico caratterizzato da vacanze più brevi e prenotate più tardi ha ridisegnato la categoria, aprendo il settore dei viaggi ad un pubblico molto più ampio e dando ai clienti il controllo su quando, dove e come viaggiare. La tecnologia è stata fondamentale per realizzare questo cambiamento. Le famiglie che si ritrovavano a Natale, sfogliavano le brochure di viaggio e prenotavano immediatamente soggiorni di una o due settimane sono ormai un vecchio ricordo. Le prime pubblicità in TV e poi il web hanno aperto un mondo di sconti last-minute, personalizzazione e una scelta di destinazioni e alloggi quasi illimitata. Il predominio dei pacchetti vacanza si è volatilizzato: i clienti hanno iniziato a guardarsi attorno, supportati dai siti web di comparazione dei prezzi e aspettando più di prima per effettuare le prenotazioni, sapendo che, anche se la vacanza scelta non fosse stata più disponibile, ci sarebbero state comunque altre migliaia di opzioni.

Che ulteriori opportunità potrebbe offrire oggi il business delle prenotazioni online?
Prenotare le principali categorie di alloggi online è davvero solo l’inizio, anche se può essere facile dimenticare che oggi molte strutture anche nel settore alberghiero non offrono ancora questo servizio. Forse non nel settore del camping, ma sappiamo che molti clienti passano più tempo a fare ricerca e prenotare i viaggi che non in vacanza, perdendo molto tempo. Ritengo che l’online travel possa risolvere il problema raggruppando più informazioni come un “one-stop shop”: ad esempio, su Pitchup vengono fornite informazioni sulle attrazioni nelle vicinanze e sulla qualità delle acque di balneazione per 20.000 spiagge europee. La tecnologia può anche fare molto per portare alla luce le opzioni più adatte alle esigenze degli utenti, aiutandoli ad evitare l’ansia e la “paralisi dell’analisi” che spesso accompagna le troppe scelte a disposizione. Man mano che l’integrazione tra i vai sistemi di online travel migliora, la possibilità di prenotare stanze/combinazioni e altri extra come le “esperienze” migliorerà la vacanza nel suo complesso, consentendo agli utenti di prenotare tutto quello che gli occorre con un processo semplice e immediato, con più tempo da dedicare al soggiorno vero e proprio.

Quali sono le prospettive future ed i prossimi passi in programma di Pitchup?
Il nostro obiettivo è diventare the international online travel agent per le vacanze all’aria aperta a livello globale, quindi resteremo concentrati sulle nostre attività internazionali con l’obiettivo di raggiungere il 50% nei prossimi due anni. Per raggiungere questo obiettivo, ricercheremo collaborazioni con i campeggi che più si adattano ai modelli globali di domanda di campeggi. In Europa, stiamo cercando soprattutto di espanderci in Germania, Italia e Paesi Bassi, oltre che negli Stati Uniti, il più grande mercato al mondo per quanto riguarda il camping. Abbiamo recentemente lanciato iniziative di marketing nella maggior parte dei nostri nuovi territori, al fine di aumentare la brand awereness di Pitchup e attrarre sia campeggi sia utenti. L’integrazione è sempre una priorità per i nostri campeggi, per consentirgli di mantenere aggiornate le loro disponibilità e di importare automaticamente le prenotazioni sul nostro portale. Ora siamo integrati con oltre 30 sistemi di prenotazione, con altri in arrivo durante l’inverno, per migliorare il processo di prenotazione sia per i campeggi che per i clienti finali.

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