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Tav, Toninelli: valuteremo anche lo stop dell’opera

Sulla Tav il governo potrà decidere di “recedere dalla prosecuzione dell’opera”, una volta valutati costi e benefici. Il Ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, rispondendo al question time alla Camera sulle grandi opere, difende la decisione di rivalutare “l’utilità delle singole opere e la loro sostenibilità nel contesto attuale”, non escludendo lo stop alla Torino-Lione, e informando l’aula che le valutazioni del Ministero saranno rese note “nei prossimi mesi”.

L’analisi sulla quale Toninelli baserà la sua decisione sulla Tav sarà eseguita senza “pregiudizi ideologici nei confronti di quest’opera ma solo l’interesse di valutarla correttamente, con analisi, studi finanziari, progettuali e tecnico-giuridici che saranno resi pubblici, così come saranno resi pubblici i nomi e i membri della Struttura tecnica di missione che sono già al lavoro”. Nonostante ci siano già “tanti documenti, tanti progetti, tante analisi” sulla Torino-Lione, “molti di questi sono di parte. Mai darò mandato ad una struttura, ad un supertecnico o a un superconsulente di fare un’analisi scientifica sulla base di un indirizzo politico: si fa pro veritate, e il compito dei tecnici dovrà essere svolto con totale indipendenza e spirito di terzietà, solo dopo si trarranno le conclusioni”.

Un’oggettività, quella di Toninelli, messa però in dubbio dal commissario di Governo dell’opera, Paolo Foietta: “Le analisi ‘scientifiche’ e non ‘pregiudiziali’ si fanno utilizzando tutti i dati e le elaborazioni condotte, anche quelle prodotte in questi anni di duro lavoro dal Commissario di Governo e dalla sua struttura tecnica e dall’Osservatorio. Limitare l’esame solo ai materiali resi disponibili dagli oppositori dell’opera e veicolate dagli ‘amici di partito’ non mi pare approccio istituzionale corretto“. Foietta trova surreale “che i rapporti del Commissario straordinario di Governo per l’Asse ferroviario Torino-Lione con il Ministro alle Infrastrutture e ai trasporti continuino ad avvenire solo attraverso i media. Ritengo un errore continuare a considerare il Commissario una controparte, evitando accuratamente ogni contatto, invece di utilizzare i dati, le conoscenze e le elaborazioni condotte e che nuovamente metto a disposizione del Governo”.

Tra i dettagli legati alla Tav che hanno suscitato la perplessità di Toninelli sull’opera c’è “come ha confermato di recente anche la Corte dei conti europea, un’anomalia inaccettabile: il costo delle nostre linee Tav, comprese quelle in costruzione, sta superando, in media, i 30 milioni di euro per chilometro contro, ad esempio, i 13 milioni della Germania o i 14 milioni della Spagna. Un gap che definirei vergognoso”. Intervenuto alla trasmissione Agorà sulla Torino-Lione, Toninelli aveva parlato di “60 milioni a km contro i 20 francesi”. E’ una “polemica assurda”, secondo Foietta: “i costi del tunnel di base del Moncenisio sono assolutamente analoghi, anzi un pochino minori, a quelli che vengono spesi nei tunnel svizzeri o a quelli che sono preventivati dagli austriaci per il Brennero. Io non mi sto occupando di una Tav, mi sto occupando di una tratta di valico, che sono gallerie, e le gallerie sono ben diverse dal far passare una linea in superficie su un terreno piano”, ha detto Foietta ai microfoni di Radio Veronica One. “Qui mi sembra che si stiano confrontando le banane con le mele. Nel caso si discuta di tunnel di base, i costi sono assolutamente analoghi sia che vengano realizzati in Italia o in Svizzera”.

Alle obiezioni di Foietta si è aggiunto il giudizio del Governatore piemontese Sergio Chiamparino: “Non siamo di fronte alla costruzione di una rotonda di paese bensì alla più importante opera pubblica europea. Quindi, il ministro renda trasparenti le modalità con cui sta facendo l’analisi costi-benefici, cosa che attualmente non è, e si impegni nel più breve tempo possibile, entro l’autunno, a presentare i risultati”. Nella polemica sulla Tav, un punto a favore dei 5 stelle è arrivato dalla Francia: “Gli interrogativi di Luigi Di Maio” sulla Tav Torino-Lione “non mi scioccano, sono legittimi e li rispetto”, ha detto il Ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, dopo gli incontri con il Vicepremier e l’omologo Giovanni Tria. È un progetto che costa diversi miliardi di euro di cui bisogna garantire la redditività davanti ai contribuenti. Perciò aspettiamo la posizione ufficiale del governo italiano, siamo pazienti”.

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