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Tav, Di Maio prende tempo sulla realizzazione

“La questione della Tav non è sul tavolo del governo, deciderà il ministro Toninelli quando incontrare il suo omologo francese. Ma sono tranquillissimo”. Prende tempo il Vicepremier Luigi Di Maio sulla questione Tav, riaccesa dai dubbi sollevati dal Ministro Danilo Toninelli e dalle dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini, che a differenza dei colleghi pentastellati sembra più convinto della necessità di realizzare l’opera: “sulla Tav occorre andare avanti, non tornare indietro”, mettendo al centro della questione l’aspetto economico: “c’è da fare l’analisi costi-benefici: l’opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguirà?”.

Quello che potrebbe essere un nuovo motivo di discussione nel governo giallo-verde è stato aperto proprio dal responsabile M5s per le infrastrutture, alle cui dichiarazioni si sono aggiunte le indiscrezioni rivelate da La Stampa, secondo le quali il Presidente del Consiglio Conte sarebbe pronto a cedere alle posizioni No-Tav della base pentastellata. In un post su Facebook, Toninelli aveva posto seri dubbi sulla realizzazione della Torino-Lione: “nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile”, ha detto la guida del ministero dove il dossier sulla Tav si trova in questo momento, in fase di istruttoria, come ha ricordato oltre a Di Maio anche Palazzo Chigi, aggiungendo che “ad ogni modo la soluzione sarà in linea con quella contenuta nel contratto di governo”.

“Ci impegniamo a ridiscutere il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”, questo si leggeva nel contratto firmato dalla Lega e dal movimento, che continua però ad essere scosso dalle forti posizioni No-Tav della propria base. Posizioni pienamente supportate da Beppe Grillo, che a differenza di Di Maio non sembra aver nessuna voglia di raffreddare la discussione. Rilanciando un suo post del 2005, sul suo blog il padre fondatore del movimento ha elencato i “nove luoghi comuni” delle posizioni a favore della Torino-Lione, dagli aspetti ambientali a quelli economici, prendendo nettamente posizione nel dibattito.

Non c’è voluto molto, quindi, per generare reazioni anche all’estero, soprattutto dai due partner dell’Italia nella costruzione dell’opera, ovvero Unione Europea e Francia. “Siamo venuti a sapere delle posizioni italiane. Seguiamo la situazione con grande attenzione, ma onestamente facciamo fatica a vederci chiaro, perché c’è tanta confusione”, ha detto all’Ansa Stephane Guggino, delegato generale del comitato francese Transalpine, che promuove la linea ad alta velocità Lione-Torino, aggiungendo che “lunedì il ministro Toninelli dice che la Tav va migliorata, ora dicono che la vogliono bloccare. Mi chiedo come sia possibile cambiare idea così nel giro di 4 giorni?”. “La Lione-Torino è un progetto importante non solo per la Francia e per l’Italia ma per tutta l’Europa, ed è importante che tutte le parti mantengano gli impegni per completarla in tempo”: così è intervenuto sulla questione un portavoce della Commissione Ue. Il co-finanziamento della Ue per questi lavori è il 41%, ha ricordato, “ovviamente i fondi vanno a lavori che devono essere fatti, non in qualcosa che non viene fatto, questo è logico”.

Anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino è intervenuto nel dibattito: per Chiamparino occorre “bloccare questa deriva anti-piemontese e contraria agli interessi del Nord-Ovest e dell’intero Paese. Convocherò entro settembre un incontro di tutte le rappresentanze economiche, sociali, istituzionali e politiche per far risuonare chiare e forti voci della società piemontese a favore dell’opera. È indispensabile un moto d’orgoglio che impedisca che la nostra regione venga messa ai margini”.

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