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Quanto costerebbe rinunciare alla Tav?

Tre gallerie esplorative in Francia, una in Italia, studi e attività preliminari di vario genere. Il conto provvisorio: 1,5 miliardi di euro. È quanto è stato speso finora per la realizzazione della Tav, mentre il “costo complessivo” da restituire a Ue e Francia in caso di mancata realizzazione sarebbe di 2 miliardi di euro.

La Torino-Lione è tornata al centro dell’attualità politica dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il via libera del governo all’opera sarebbe a forte rischio. Un’incertezza data anche dalle risposte evasive di Luigi Di Maio, i forti dubbi sollevati dal ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, e, in quello che si potrebbe preannunciare come uno scontro interno al governo, le parole a favore della realizzazione di Matteo Salvini. Proprio il leader della Lega, parlando della Tav, si è chiesto: “costa di più bloccarla o proseguirla?”. Come detto, sicuramente andrebbero persi i costi già sostenuti: 1,5 miliardi di euro in totale, con una spesa di 173 milioni solo per la galleria piemontese di Chiomonte, conclusa nel febbraio dello scorso anno. Il costo al chilometro dell’opera è di 86 milioni di euro, analogo a quello degli altri recenti trafori alpini, come Loetschberg e Gottar. Inoltre ci sarebbe da considerare l’aspetto occupazionale. Per la Tav Torino-Lione lavorano già circa 800 persone, tra Italia e Francia: nei cantieri, negli uffici della Telt, la società incaricata di costruire e gestire la nuova ferrovia, e in altre società coinvolte nei lavori.

Oltre ai costi già sostenuti, naturalmente, ci sono quelli futuri. Quali saranno i numeri della Tav, se e quando si realizzerà? Il progetto avrà un costo totale di 8,6 miliardi di euro, secondo i preventivi, anche se Toninelli ha parlato della possibilità di arrivare ad una spesa molto più alta. Di questi, 2,9 miliardi verranno messi dall’Italia, 2,1 dalla Francia, mentre il 40% dell’opera verrà finanziato dalla Ue. Se i lavori cominceranno, come previsto finora, nel 2019, verranno terminati 10 anni dopo con la realizzazione di 65 chilometri di tratto, compresi i 57 chilometri del tunnel di base (45 in Francia e 12 in Italia), che partiranno da St.Jean de Maurienne, in Francia, e arriveranno a Bussoleno, in Valle di Susa. L’opera farà parte di una rete di 5.000 nuovi chilometri di ferrovie per il trasporto delle merci.

Entro il 2019 è prevista l’assegnazione degli appalti per 81 bandi di gara (43 in Italia) per un totale di 5,5 miliardi di euro. Telt prevede il coinvolgimento di 20 mila imprese, tra appalti e subappalti, e 8.000 lavoratori (diretti e indotto). L’obiettivo della Torino-Lione è di spostare, entro il 2035, 40 milioni di tonnellate di merci sulle rotaie. Quando la Tav sarà ultimata i treni passeggeri collegheranno Torino e Parigi in 3 ore e 17′. Per il commissario straordinario del Governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta, il solo “costo diretto complessivo da restituire a Ue e Francia”, in caso di stop alla Tav, “risulterebbe senz’altro superiore a 2 miliardi di euro”. La questione viene contestata però dai No Tav, secondo cui i trattati internazionali non prevedono alcuna penalità in caso di sospensione o risoluzione degli accordi.

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