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Proposta Lega: giù Iva pannolini con meno risorse a immigrati

Abbassare l’Iva al 5% su pannolini e omogeneizzati, finanziando il taglio con una riduzione dei fondi per immigrati e accoglienza. E’ quanto prevede un disegno di legge presentato in Senato dall’esponente della Lega, Maria Cristina Cantù.
La proposta prevede una “riduzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto relativa ai beni e servizi essenziali per la prima infanzia” ma anche “la disabilità e la non autosufficienza”. In pratica, vengono aggiunti a una delle tabelle collegate al decreto del presidente della Repubblica 633 del 26 ottobre 1972, prodotti come latte in polvere, omogeneizzati e tettarelle per i biberon ma anche giochi per lo sviluppo cognitivo dei disabili o dispositivi per ossigenoterapia. I costi vengono “valutati in 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019” e la proposta prevede che vengano compensati “mediante corrispondente riduzione delle proiezioni degli stanziamenti di parte corrente iscritti nell’ambito della missione ‘Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti’, programma ‘Flussi migratori, interventi per lo sviluppo della coesione sociale, garanzia dei diritti, rapporti con le confessioni religiose’”.

Come spiega la senatrice Cantù, “il re-indirizzamento di tali risorse è dettato da una scelta di politica strategica di welfare che si propone di rivedere l’impianto degli interventi in favore delle fasce più deboli, di concerto con la rivalutazione degli obiettivi di interesse nazionale”. “Se è vero – osserva nella relazione introduttiva – che il nostro Stato non può rifiutare l’accoglienza che appartiene alla storia e alla tradizione del nostro Paese e dell’Europa tutta, è anche vero che il buon senso che dovrebbe indirizzare le politiche di governo suggerisce di contemperare il dovere dell’accoglienza, senza dimenticare l’obbligo ad un trattamento dignitoso alle persone ospitate, con le risorse necessarie a garantire in casa il sostegno e la dignità ai cittadini, soprattutto quelli che si trovano in condizioni di svantaggio”.

Un’analoga proposta in Senato è stata presentata dalla pentastellata Teresa Drago. Il ddl, tuttavia, si limita a prevedere una riduzione dell’Iva a favore dei soli prodotti per l’infanzia e, infatti, i costi sono stimati in “100 milioni di euro annui”. In questo caso però le coperture non verrebbero sottratte all’accoglienza e ai migranti. A essere ridotte sarebbero infatti le “proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2018-2020, nell’ambito del programma ‘Fondi di riserva e speciali’ della missione ‘Fondi da ripartire’ dello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle finanze per l’anno 2018”. L’obiettivo, spiega la senatrice grillina, è quello di “contribuire a realizzare, attraverso una significativa contrazione degli oneri fiscali, un ambiente socio-economico in grado di stimolare l’innalzamento dell’indice di natalità nazionale”.

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