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Ponte Morandi, Cdp-Regione aprono 4 tavoli. Autostrade paga mutui

Quattro fronti aperti da Cdp e Regione Liguria per l’area del Ponte Morandi: il ripristino delle infrastrutture per la mobilità, gli interventi a favore delle imprese e delle famiglie, la soluzione immobiliare per chi è rimasto senza casa e la moratoria per i mutui già in essere con gli enti locali. Sono stati attivati altrettanti tavoli tecnici per affrontare sia misure immediate sia di pianificazione. Il tavolo sulle infrastrutture coinvolge anche i rappresentanti di Terna, Snam, Fs, Ansaldo Energia e Fincantieri.

Intanto, Autostrade per l’Italia, dopo i contributi versati per le primissime necessità alle famiglie costrette a lasciare la propria abitazione per il crollo del viadotto Polcevera e i primi interventi a favore di commercianti, artigiani e imprenditori che svolgono la propria attività nella Zona Rossa, ha iniziato i rimborsi delle rate dei mutui a favore dei cittadini genovesi residenti nella Zona Rossa. Al momento circa 30 famiglie si sono rivolte per questo motivo ai due Punti di contatto. Il rimborso delle rate dei mutui da parte di Autostrade per l’Italia – precisa la nota – avviene in media nel giro di 24 ore dalla richiesta, come per i contributi versati alle famiglie di chi ha dovuto lasciare la propria casa, e viene effettuato dalla società con accredito sul conto corrente bancario o tramite assegno. I due Punti di contatto allestiti dalla società sono presso il Centro Sociale Buranello e la scuola Caffaro.

Ecco i quattro tavoli, che si sono riuniti per la prima volta questa mattina.

Infrastrutture. E’ il tavolo al quale partecipano molti soggetti ed è finalizzato a ripristinare e gestire la mobilità urbana e i trasporti. Sono in programma riunioni da fare singolarmente con le diverse aziende – si comincia con Fincantieri, poi Terna, Snam e Ferrovie – e il compito che sarà loro assegnato è quello di identificare gli interventi che ciascuno può offrire.

Immobiliare. E’ il tavolo con il quale si punta a dare un tetto agli sfollati. Cdp ha in piedi un progetto per l’ospedale di Quarto. In questo contesto ci sono i primi 40 appartamenti messi a disposizione delle famiglie sui quali si sta procedendo con gli allacci delle utenze. E’ questo un intervento rapidissimo. C’è poi il progetto si social housing già in corso con la Regione Liguria e il Fia di Cdp, che potrà servire per altre sistemazioni immobiliari. Si tratta, ovviamente, di una soluzione d’emergenza, temporanea, per la quale Cdp chiede al comune un canone sociale per i prossimi 2-3 anni.

Aiuti a imprese e famiglie. Questo terzo tavolo punta a pianificare interventi finanziari che, dopo la realizzazione dei primi interventi, possono servire ad aiutare imprese e famiglie e a sostenere i progetti che si punta a realizzare. La logica che si potrebbe seguire è quella dell’utilizzo del plafond che Cassa Depositi ha già realizzato in passato, ad esempio, per eventi calamitosi, come il terremoto.

Mutui degli enti locali. Su questo punto l’intervento sarà immediato anche se ovviamente deve passare per una delibera da approvare un Consiglio di Amministrazione della Cdp. Prevede la sospensione di pagamenti, da parte di Regione e Comune dei pagamenti dei mutui già attivati e concessi dalla Cassa nei loro confronti. Versamenti che ovviamente riprenderanno passata la fase di emergenza.

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