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Pagamenti: carta vs contanti. In Italia sempre più ‘elettronica’

Gli italiani sono per loro natura conservatori, ma il tempo scioglie la diffidenza anche per i più ostici: meno pagamenti in contanti e più carte – prepagate o di credito che siano. Nel 2017 nel Bel Paese – seppur ad un ritmo inferiore rispetto all’anno precedente – i pagamenti elettronici sono aumentati dell’1,9%, e ancora più i volumi. E’ quanto emerge dal 16mo Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments di Assofin, Crif Nomisma e Gfk, presentato oggi a Milano.

I volumi complessivi registrano una variazione del +4,9% rispetto all’anno precedente. Rimane invece sostanzialmente stabile l’importo medio transato annuo, che si attesta a 1.501 euro contro i 1.506 euro del 2016. L’anno scorso, inoltre, il numero di carte di credito attive in Italia ha registrato un nuovo lieve calo (-1%) rispetto alla precedente rilevazione. La contrazione è legata al trend delle carte aziendali che risultano in deciso rallentamento. Nonostante ciò, continua la crescita del numero di transazioni effettuate, che aumentano del +10.2% nel 2017. Tale incremento porta i volumi di queste transazioni al livello più alto dell’ultimo quinquennio. Secondo l’Osservatorio Assofin-Nomisma CRIF-GfK, nel 2017 si riconferma l’elevato utilizzo di carte di debito, sia per gli importi complessivi (+1,9%) che per il numero di operazioni effettuate (+5,7%). Confermato il successo dell’utilizzo delle carte prepagate che aumentano del 7,3% e con un valore delle operazioni in crescita del +21%.

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