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“Scorte divise non pagate”, non c’è pace per Alitalia

Non c’è pace per Alitalia: anche le divise rosse e verdi, introdotte ai tempi di Etihad, rischiano di trasformarsi nel ‘casus belli’ di una guerra legale.

La EGV1, piccola azienda commerciale del varesotto (sede a Gallarate, ndr) che ha prodotto le attuali divise di Alitalia sta preparando una causa per risarcimento danni nei confronti della compagnia, dopo la decisione presa nei mesi scorsi dall’amministrazione straordinaria di rinnovare le divise con dei nuovi modelli disegnati da Alberta Ferretti. “Il contratto firmato nel 2016 ci obbligava a mantenere in magazzino una scorta di divise stimata in circa 1 milione di euro”, spiega il responsabile commerciale della EGV1, Francesco Cogo, precisando che quella scorta è tuttora in magazzino nonostante una delle penali prevedesse che, in caso di cessazione del rapporto commerciale, Alitalia avrebbe dovuto ritirare tutte le divise confezionate e pagarle.

“Per noi è un danno rilevante: il contratto ci vincolava a loro per 5 anni, fino al 2021, e ci eravamo strutturati per un contratto di 5 anni”, aggiunge Cogo, la cui azienda conta 15 dipendenti. “Quando sono arrivati i commissari hanno dato continuità al contratto”, ricorda Cogo, che però spiega di aver appreso dalla stampa a novembre della decisione di sostituire le discusse divise rosse e verdi introdotte ai tempi di Etihad: “Abbiamo chiesto informazioni ma ci ha sempre detto di non sapere; ad un certo punto ci hanno invitato ad una gara per la produzione delle nuove divise ma poi ci hanno detto che è stata vinta da un nuovo fornitore e hanno mandato la disdetta del contratto, 3-4 settimane fa”.

“Tutto quello che è stato ordinato e ritirato fino ad oggi è stato pagato”, ma le scorte sono ancora in magazzino. Di qui la decisione di preparare la causa per la quale, spiega Cogo, “abbiamo già seguito già tutti i passi: abbiamo fatto i solleciti perché siano adempienti al contratto e formalmente sono stati messi in mora per il pagamento di tutto il dovuto”. Il codice dell’amministrazione straordinaria, comunque, può consentire al commissario straordinario di una società di “sciogliersi dai contratti, anche ad esecuzione continuata o periodica, ancora ineseguiti o non interamente eseguiti da entrambe le parti alla data di apertura dell’amministrazione straordinaria”.

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