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Multe e atti giudiziari, stop a monopolio consegne Poste

“Un passo decisivo per l’effettiva apertura del mercato”. Così il ministro Luigi di Maio ha commentato la sua firma al decreto che definisce le procedure per il rilascio delle licenze speciali per la consegna ai cittadini di multe e atti giudiziari, finora a cura esclusivamente di Poste italiane: con il decreto potranno essere recapitati anche da “altri operatori presenti nel settore delle consegne postali”, ha sottolineato il ministro, precisando che questo “consentirà un importante abbattimento dei costi per le amministrazioni dello Stato”.

Il passaggio in Corte dei conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale completeranno la fase di regolamentazione del settore postale inerente ai servizi delle notifiche degli atti giudiziari e delle multe, avviata nel 2017 dalla Legge per la concorrenza con l’abrogazione della norma che prevedeva l’affidamento esclusivo del servizio a Poste italiane e proseguita con la pubblicazione della delibera numero 77 dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. Soddisfatti i consumatori, che parlano di provvedimento atteso da decenni. “Affinché il provvedimento determini vantaggi e risparmi in favore della collettività”, ha avvertito però il Codacons, “è necessario che le aziende concorrenti garantiscano tempi di consegna certi e applicando tariffe più basse rispetto a quelle praticate da Poste Italiane” ed è “indispensabile vigilare affinché gli operatori non mettano in piedi cartelli”.

L’Agcom ha fissato i requisiti per la licenza della consegna di multe e atti giudiziari nel regolamento dello scorso febbraio: oltre alle imprese potrà ottenere la licenza anche un operatore capogruppo di una aggregazione di operatori postali. Necessarie le certificazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro e il non trovarsi in uno stato di fallimento, liquidazione coatta o concordato preventivo. Bisognerà poi produrre una “fideiussione autonoma, irrevocabile e a prima richiesta” per un importo pari a 100 mila euro per la licenza nazionale e a 20 mila per quella regionale. Le imprese interessate infatti, oltre a poter richiedere l’abilitazione per entrambi i servizi o anche solo per le contravvenzioni, otterranno licenze differenziate su base nazionale o regionale, “in ragione dei limiti territoriali entro i quali entro i quali il titolare è legittimato a esercitare il servizio”.

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