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Moscovici punta su Tria e boccia governo. Di Maio-Salvini: solo insulti

“Sono persuaso che Giovanni Tria abbia compreso la necessità che l’Italia agisca nel quadro delle regole fiscali europee”. Ancora una volta, il Commissario Ue Pierre Moscovici ripone le sue speranze sul titolare italiano dell’economia, con il quale si è incontrato prima dell’Eurogruppo nel quale verrà discussa, dai ministri dell’area euro, la manovra di bilancio italiana. Una manovra che “non è buona per il popolo italiano”, in quanto aumenta il debito il cui rifinanziamento già costa 65 miliardi l’anno e “alla fine sono sempre i più poveri che pagano”. Dichiarazioni non sono piaciute al premier italiano: Giuseppe Conte ha invitato il Commissario ad essere “molto cauto nel fare dichiarazioni che hanno una chiara connotazione politica”.

Il commissario europeo si è beccato anche la risposta di Luigi Di Maio che dalla Cina è tornato sulle parole di Moscovici sul governo italiano (“rischio che sia illiberale”). “A me ha colpito molto la dichiarazione del commissario Moscovici, legittima perchè anche lui è in campagna elettorale per le europee, dice che siamo un paese illiberale. Noi siamo la seconda forza manifatturiera in Europa, quando il suo Paese arriverà al nostro livello potrà farci uno squillo e vediamo se siamo illiberali oppure no”.

E anche il vicepremier Matteo Salvini ha criticato Moscovici: “Salvini qua, Salvini la’… Ma oltre ad insultarmi questo signore non ha nient’altro da fare??? Sono certo che in primavera i Popoli europei sapranno dargli una risposta molto chiara. Io nel frattempo vado avanti, alla faccia sua!”, ha detto il leader della Lega.

“Non voglio saltare a conclusioni” su cosa succederà, ha detto Moscovici tornando a parlare della manovra italiana e e della risposta dall’Italia alla Lettera Ue, attesa entro il 13 novembre. “Non ho questo tipo di informazioni”, ha risposto il Commissario a chi gli ha chiesto se ci sia la possibilità che l’Italia non presenti nessuna riposta alla Commissione Ue. La parola d’ordine, per il commissario agli affari economici, è “dialogo”.

Alle considerazioni di Moscovici ha risposto il premier italiano, che al Commissario consiglia “cautela” nelle sue dichiarazioni: “la libertà delle idee è importante ma mi aspetto da un commissario europeo che sia molto cauto nel fare dichiarazioni che hanno una chiara connotazione politica. Voglio parlare nelle sedi appropriate e non voglio nemmeno pensare che la Commissione si lasci condizionare da argomenti di carattere politico”, ha detto Giuseppe Conte in conferenza stampa con il primo ministro algerino Ahmed Ouyahia, rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni di Moscovici.

“Non faremo un accordo” di compromesso con l’Italia, “le regole sono regole, devono essere rispettate, e penso che siano anche favorevoli agli italiani, perché un bilancio che prevede l’aumento del debito è un bilancio che comporta un aumento del peso” fiscale “sui cittadini italiani”, ha sottolineato ancora Moscovici. Bruxelles, infatti, ha ricordato il commissario, “agisce sotto il controllo dei ministri delle finanze” dell’Ue, che “ci stanno chiedendo di essere fermi sul rispetto delle regole”, ha proseguito Moscovici, sottolineando che “quando qualcuno non rispetta le regole, ha un impatto sugli altri”. Il documento programmatico di bilancio italiano “così com’è, danneggia i cittadini italiani”, ha aggiunto Moscovici, secondo cui il governo, parlando di “manovra per il popolo” ha voluto mandare “un messaggio politico”, ma a rimetterci sarebbero “i cittadini italiani perché il peso sulle loro spalle aumenterebbe”. I 65 miliardi all’anno per rimborsare il costo del debito, significano “1000 euro per cittadino'”.

“La Commissione Ue ha fatto la sua valutazione” della manovra italiana che “la Francia condivide”, ma “la Commissione Ue ha teso una mano all’Italia e auspico che l’Italia afferri questa mano tesa”. L’auspicio è del ministro delle finanze francese Bruno Le Maire, presente all’Eurogruppo. “La Francia non è in una buona posizione per dare lezioni a nessuno”, ha ammesso Le Maire, invitando al “dialogo” Roma e Bruxelles. “Lasciamo tutto il tempo e una chance al dialogo”. Con la manovra italiana e il rispetto delle regole di bilancio Ue “quello che è in gioco è la nostra moneta comune”, ha sottolineato. L’euro, ha detto, “è la ‘acquis’ – acquisizione – più importante e prezioso dell’Ue”, in quanto “è una moneta che consolida” e che costituisce “il bene comune dei 19 Paesi dell’eurozona e di cui siamo tutti responsabili”.

Anche dall’Olanda arrivano gli stessi auspici: “l’Italia dialoghi con la Commissione Ue”, ha detto il ministro delle finanze olandese Wopke Hoekstra al suo arrivo all’Eurogruppo, aggiungendo: “non spetta a me speculare su cosa potrebbe succedere in futuro” se l’Italia non dovesse rispondere a Bruxelles e sulle conseguenze per la riforma dell’eurozona, che potrebbe così restare bloccata.

Anche Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, è tornato ad affrontare il tema manovra, in un’intervista a Bloomberg tv: la Ue “è impegnata in una discussione con l’Italia e spera di raggiungere un risultato costruttivo, c’è qualche margine, ma val la pena notare che il bilancio italiano devia in misura considerevole dalle regole, e dunque serve una correzione considerevole”.

In mattinata, sempre Pierre Moscovici aveva già rimbrottato il governo di Roma. “L’Italia deve rispettare le regole comuni” perché “non si può fare ciò che si vuole quando si appartiene alla zona euro”, ha detto il Commissario. “Che il governo italiano voglia mettere in opera un piano contro la povertà e degli investimenti in infrastrutture lo capisco perfettamente e non lo discuto”, ha spiegato Moscovici in un’intervista alla radio francese France Info. Ma “non si può fare ciò che si vuole quando si appartiene alla zona euro, perchè i governi e gli Stati hanno firmato insieme dei trattati, il Patto di Stabilita’, che impone delle regole comuni. Tutti le hanno rispettate. Se all’improvviso qualcuno dice che queste regole non valgono, parla non solo al popolo ma anche ad altri”, ha aggiunto Moscovici.

 

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