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Nuova lite Italia-Ue. Salvini a Juncker: “Parlo solo con i sobri”

Mentre Conte rassicura l’Europa aprendo a un confronto sulla manovra all’insegna della “serenità”, Di Maio rialza la tensione attaccando l’Europa: è colpa dell’Europa se lo spread si alza. “Senz’altro siamo preoccupati per lo spread, ma il tema è altro. Ieri a qualcuno è andato di traverso che non si era ancora alzato a 350 e nel pomeriggio i Commissari Ue e il presidente della Commissione hanno fatto dichiarazioni per creare tensioni”, ha detto il Ministro del lavoro alla Camera.

Rincara la dose anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che attacca frontalmente presidente della commissione, Jean Claude Juncker. “Io parlo con persone sobrie che non fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra”, dice Salvini intervistato su La7 replicando alle parole di Juncker sull’Italia come la Grecia.

“In una grande famiglia – ha aggiunto – non ci sono figli di serie A e figli di serie B. Se qualcuno straparla perchè rimpiange un’Italia precaria e impaurita, magari per poter comprare sotto costo le aziende che sono rimaste in questo Paese usando spread e mercati per intimorire qualcuno ha trovato il ministro sbagliato ed il Governo sbagliato”.

Salvini accusa inoltre Juncker di essere la vera causa dell’aumento dello spread e si dice pronto a chiedergli i danni: “Il presidente della commissione europea, equiparando l’Italia alla Grecia, fa impazzire lo spread. Questa poteva risparmiarsela. Prima di aprire bocca dovrebbe bere due bicchieri d’acqua e smetterla di spargere minacce inesistenti. Oppure gli chiederemo i danni.

“I mercati sono sensibili alle dichiarazioni dei commissari Ue”, che però, prima di giudicare, dovrebbero “almeno” leggere il Def. “Adesso lo presentiamo”, ha continuato Di Maio, “ma l’investitore dirà che la Commissione Ue lo ha già bocciato”. La reazione dei mercati, per il Vicepremier, è dovuta “molto più alla reazione di questi signori che alle azioni del governo”.

Dall’Ue, aveva detto in precedenza Di Maio, “sto vedendo un’aggressione preventiva, che dimostra tutto il pregiudizio verso l’Italia”. Il tetto deficit-pil resta sul 2,4 per cento? “Assolutamente sì, non arretriamo di un centimetro”, ha detto di Maio entrando a palazzo Chigi, prima del nuovo vertice sulla manovra.

All’Italia, nel pomeriggio, è arrivato l’invito a chiarire “quali siano i suoi piani di bilancio”: la “situazione della stabilità”, infatti, va risolta dalla “famiglia” dell’unione monetaria dell’Eurogruppo. A richiamare all’ordine il Governo italiano, stavolta, è stato il presidente di turno dell’Ecofin, il ministro austriaco dell’economia Hartwig Loeger. Nella “discussione tra stati membri”, secondo Loeger, c’è la necessità di “chiarezza” da parte dell’Italia.

“Se ci sono regole”, ha continuato il ministro austriaco, “devono essere rispettate, queste sono le aspettative che ho sentito anche da parte degli altri altri stati membri”.

“Ci avviamo a dialogare con le Istituzioni europee con serenità e rispetto dei ruoli, fiduciosi di poter dimostrare, carte alla mano, la bontà del lavoro sin qui fatto”, ha detto il Premier Giuseppe Conte su Facebook. “Stiamo ultimando i dettagli di una manovra seria e coraggiosa, volta a sostenere la crescita nel segno dello sviluppo sostenibile e dell’equità sociale. Noi rispettiamo le nostre prerogative sovrane e rispettiamo altresì le Istituzioni dell’Unione Europea che abbiamo contribuito a fondare e che rimane la nostra casa comune”, ha aggiunto.

 

 

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