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Commissione Bilancio: manovra resta così. Ue: va cambiata

Nessuna misura della legge di bilancio da stralciare. E’ quanto propone la commissione Bilancio della Camera nel parere alla presidenza di Montecitorio in vista dell’avvio dell’esame della manovra da parte del Parlamento. Una considerazione che riconferma le affermazioni di questa mattina del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Nessuna manovra bis, “la manovra è una” affermava Giorgetti ai microfoni dei cronisti poche ore fa.

E se da una parte il Governo va avanti con fermezza, dall’altra non manca la disponibilità al dialogo: “abbiamo qualche disaccordo ma questo non vuol dire che non possiamo avere un dialogo costruttivo tra la Commissione Ue e l’Italia, è una cosa abituale tra i Paesi e la Commissione”, affermava il ministro dell’economia Giovanni Tria dall’Ecofin, prima di lasciare la riunione con anticipo, saltando così la tradizionale conferenza stampa.

L’incontro a Bruxelles sembrerebbe aver tranquillizzato gli animi degli altri Paesi nei confronti dell’Italia: il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger si è detto “fiducioso” per i negoziati in corso e sottolineando il clima “costruttivo” del dibattito, e il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici afferma di aspettarsi “una risposta forte e precisa da parte del governo italiano”. Ma così come il governo italiano non intende ‘cedere’, l’Ue viaggia altrettanto ferma sulla sua linea d’azione e i prossimi passi “dipendono dalla qualità della risposta, la palla è nel campo dell’Italia” da cui “attendiamo una manovra rivista, e il primo punto è quindi averne una”, afferma Moscovici che aggiunge: “Il 13 novembre non è la fine del mondo ma solo un nuovo passo”, però “una cosa è essere flessibili nell’interpretazione delle regole, un’altra è essere fuori dalle regole”. E Loeger rincara: “la posizione dell’Austria non è cambiata in alcun modo”. Decisamente più secco il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, secondo il quale la correzione della manovra italiana dovrà essere “considerevole”. “Numericamente – afferma – l’Italia avrebbe dovuto assicurare un miglioramento del deficit strutturale di 0,6% invece c’è un peggioramento di 0,8%. Pari a una deviazione dell’1,4%. E’ una deviazione molto ampia”.

Ieri il ministro Giovanni Tria “ha spiegato per la prima volta ufficialmente gli aspetti della proposta italiana all’Eurogruppo” e, ha evidenziato Loeger, ha ricevuto da tutti i Paesi dell’Eurozona “una chiara opinione” a riguardo, così come “i commissari Ue Dombrovskis e Moscovici hanno espresso una posizione netta”. Il ministro austriaco ha negato poi l’ipotesi che la discussione sulla prospettiva economica italiana “possa avere impatto su altri temi” come il completamento dell’Unione bancaria.

Ora Tria dovrà riportare all’Italia quanto discusso a Bruxelles, ma guai a chiamare l’incontro ‘vertice’ di maggioranza: “basta chiamarli vertici, è una cosa normale si tratta solo di una riunione”, commenta Giorgetti.

Nel frattempo sono state fissate le date delle audizioni in commissione Bilancio alla Camera sulla manovra, che si svolgeranno venerdì 9 e lunedì 12, mentre il termine per presentare gli emendamenti all’esame della commissione è fissato per mercoledì 14 novembre. Lo ha stabilito l’ufficio di presidenza della stessa commissione. Le votazioni inizieranno mercoledì 21 mentre per il mercoledì 28 è previsto l’approdo in Assemblea. Gli emendamenti cosiddetti ‘segnalati’ andranno invece presentati per il 20 novembre.

In particolare, per le audizioni: venerdì alle 10 è in programma l’audizione del ministro dell’Economia Giovanni Tria, alle 12 la Banca d’Italia, alle 14 il Cnel, alle 15 i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), alle 16.30 l’Ania. Nella stessa giornata dovrebbe essere audito anche lo Svimez, secondo quanto ha deciso oggi la commissione. Lunedì 12 si proseguirà con l’Istat alle 10, la Corte dei Conti alle 11, l’Ufficio parlamentare di bilancio alle 12. Gli enti locali sono attesi alle 14 (Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e province autonome), alle 15 Confindustria, alle 16 Rete imprese Italia, alle 16.45 l’Abi, alle 17.30 l’Ance e Confedilizia, alle 18.15 Confapi, Confimi e Confprofessioni, alle 19 l’Alleanza delle cooperative. Il presidente della commissione Claudio Borghi anticipa che proporrà alla presidenza della commissione Bilancio del Senato di sentire altri soggetti, la cui audizione era stata proposta da Palazzo Madama, tramite pareri scritti.

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