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Lavoratori autonomi, Istat: uno su 10 ha chiuso, ma ancora sopra media Ue

In nove anni sono scomparsi 642 mila lavoratori indipendenti. La recessione ha così colpito e affondato il 10,7% dei lavoratori autonomi in 9 anni: dal secondo trimestre 2008 al secondo trimestre 2017, a dispetto di un aumento dei lavoratori dipendenti del 2,7%, secondo le stime dell’Istat. E l’affondo non è arrivato in modo indiscriminato, ma il maggior numero di ‘vittime’ della crisi sono stati i datori di lavoro, che hanno registrato una flessione di 232 mila unità (-14,2%). Mentre alla ‘drastica’ riduzione di collaboratori e al calo di coadiuvanti familiari, soci di cooperativa e lavoratori in proprio, si contrappone la decisa crescita dei liberi professionisti senza dipendenti.

Anche se “la diminuzione del peso degli indipendenti tra il 2008 e il 2017 avvicina l’Italia al dato medio europeo (nella media Ue il calo degli indipendenti nello stesso periodo è stato del 3,7%)”, scrive l’istituto di statistica, l’Italia – rispetto al resto d’Europa, rimane un paese di lavoratori indipendenti: l’Istat ne stima 5 milioni 363 mila, nel 2017, il 23,2% degli occupati, un dato molto superiore rispetto alla media Ue (15,7%). Tuttavia, quasi uno su 3 vorrebbe diventare dipendente. In particolare tra i 338 mila lavoratori parzialmente autonomi che, generalmente in condizione di mono-committenza, presentano alcuni vincoli di subordinazione come un orario stabilito dal cliente, anche uno su 2 (50,5%) rinuncerebbe alla sua posizione in favore di un’assunzione. Il 29,2% di questi ha scelto di essere un indipendente perché non ha trovato un lavoro da dipendente e l’8,9% è diventato indipendente in seguito alla richiesta del datore di lavoro. Ma la scelta di lavorare come autonomi può derivare anche dal presentarsi di un’opportunità (motivo segnalato dal 38,7% degli indipendenti) o dalla prosecuzione dell’attività di famiglia (24%).

“In Italia, il periodo di recessione ha colpito in maniera più grave la componente indipendente dell’occupazione, acuendo una tendenza alla riduzione già presente prima dell’affacciarsi della crisi”, osserva l’Istat spiegando che tra il secondo trimestre 1998 e il secondo 2008 gli indipendenti erano diminuiti dello 0,6% a fronte di un incremento del 15,6% dei dipendenti. Soltanto i dati più recenti mostrano per il secondo trimestre 2018 una leggera ripresa degli indipendenti (+0,6% su base annua).

 

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