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La ‘mission’ di Tria: recuperare fiducia. Fitch: rischi seri da manovra

La missione di Giovanni Tria è quella di “recuperare la fiducia” di investitori, istituzioni e mercati e “cercherà di fare del tutto per riuscirci”. Dopo gli schiaffoni in pieno viso ricevuti ieri dalla Banca d’Italia, la corte dei Conti e l’Ufficio parlamentari di Bilancio, il ministro dell’Economia torna in Parlamento per spiegare la ‘cifra e le cifre’ del suo Def. Con una premessa politicamente molto in linea con le posizioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini: il Documento di economia e finanza non cambia. E tuttavia, anche oggi, arriva un’altra bocciatura alla manovra. Quella dell’agenzia di rating Fitch che individua “rischi considerevoli per i target (della manovra, ndr), specie dopo il 2019”.

“I dettagli della politica di bilancio e la messa in pratica rimangono un elemento chiave della nostra valutazione sul rating sovrano” dell’Italia, scrive Fitch, che assegna al Paese un rating BBB, due gradini sopra il livello speculativo, con prospettive negative. “La nostra prossima revisione messa in programma è nel primo trimestre 2019”, ha sottolineato l’agenzia, secondo la quale “gli obiettivi della nota di aggiornamento al Def puntano a una moderata riduzione del deficit nel 2020 al 2,1% del Pil. Noi ci aspettiamo un risultato più vicino al 2,6% che avevamo previsto da agosto, il che contribuisce a una stima del debito/Pil più alta (129,8% entro fine 2021, contro 126,7% nella Nadef)”.

Ai numeri di Fitch il Vicepremier Di Maio ha risposto subito e duramente: “Tutti quelli che hanno promosso i governi precedenti, è buona cosa che boccino quelli attuali”, ha commentato, Secondo il Presidente del consiglio Giuseppe Conte “chi ha bocciato le stime di crescita dovrà riformularle”. Il premier ha anche parlato positivamente della prima riunione della cabina di regia, nella quale sono state invitate “le principali aziende di stato. Abbiamo illustrato la nostra manovra, volevamo interlocuzione. Volevamo un primo riscontro che ci stiamo muovendo bene. E abbiamo avuto la sensazione che l’Italia può fare sistema”.

E’ una difesa ma anche un attacco quello del titolare di via XX Settembre quando, pur non confutando i numeri dell’Upb, pretende rispetto per i tecnici del Mef. “Le previsioni dell’Upb sono state pubblicate sulla base di informazioni parziali o obsolete ma il rispetto istituzionale va in tutte le direzioni. Le strutture tecniche del Mef non sono meno valide di altre. Le capacità tecniche e i modelli non credo siano inferiori a quelle di altri. Stiamo parlando del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di strutture tecniche che non sono cambiate e che da anni fanno queste cose”.

Il governo quindi fa quadrato attorno al Def e, nonostante le numerose bocciature piovute, tira dritto e conferma le previsioni contenute nel Documento di economia e finanza. “Le coperture della manovra 2019 – spiega Tria – ammontano a 15 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di tagli e 8,1 miliardi di aumenti di entrate. Nell’anno successivo le coperture sono di 7,8 miliardi con un importo analogo di tagli e aumenti di entrate pari a 3,9 miliardi, nel 2021 4,7 i miliardi dovuti ai tagli e 5,2 miliardi alle maggiori entrate”. Il conto delle misure della manovra prevede interventi per 36,7 miliardi nel 2019.

“Non dobbiamo lasciare che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrati. I rischi politici ed economici internazionali sono sempre esistiti ed è anche per questo motivo che nei documenti di programmazione si formulano previsioni prudenziali e non ottimistiche. Ma non possiamo, né non dobbiamo, basare il quadro programmatico su scenari di rischio a ribasso altrimenti stravolgiamo il significato di tale previsione”, dice Tria.

 

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