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Commercio extra Ue, cala l’export e s’impenna l’import

Un’impennata dell’import che sfiora il 17,5% su base annua (+21,8% nei dati corretti) a fronte di un brusco calo dell’export pari al 7,3%. Il commercio dell’Italia con i Paesi extra Ue sembra aver preso una piega che privilegia l’importazione, e i dati congiunturali rilevati dall’Istat confermano il trend. Per settembre, è stata stimata una “flessione congiunturale e tendenziale delle esportazioni verso i paesi extra Ue“. Il calo, rispetto al mese precedente, è del 3,7% (-3,1% corretto per i giorni di calendario). Le importazioni sono, invece, in crescita “molto marcata” sul mese precedente (+4,1%). Tra le industrie che hanno assecondato questa tendenza spicca in primis il settore dell’energia: -13,9% su base congiunturale, a fronte di un import cresciuto del +39% su base annua.

La flessione congiunturale delle esportazioni è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l’eccezione dei beni di consumo durevoli (+1,1%). I beni intermedi (-4,3%) registrano una marcata riduzione. Mentre, su base annua, la flessione è rilevante per i beni strumentali (-13,2%) e i beni di consumo durevoli (-7,1%). L’export verso la Turchia (-31,1%), Russia (-24,9%), Medio Oriente (-18,6%), paesi Mercosur (-18,3%), Giappone (-17,5%) e Cina (-17,3%) è in forte diminuzione su base annua. Aumentano, invece, le vendite di beni verso i paesi Asean (+4,5%).

Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più intenso per i beni di consumo durevoli (+18,2%) e i beni strumentali (+6,5%). Mentre su base annua, l’aumento delle importazioni è determinato principalmente dall’energia, dai beni di consumo durevoli (+33,6%) e dai beni strumentali (+21,6%). Gli acquisti dell’Italia dai paesi Opec (+35,5%), dai paesi Asean (+34,1%) e dagli Stati Uniti (+26,3%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni, mentre sono in diminuzione quelli dai paesi Mercosur (-5,6%) e dal Giappone (-3,9%).

Intanto, sempre secondo l’Istat, il saldo della bilancia commerciale dell’Italia con i paesi extra Ue, a settembre, cala a +79 milioni nei dati grezzi ed è “prossimo al pareggio a fronte dell’avanzo di 3,5 miliardi di settembre 2017”. Inoltre, dall’inizio dell’anno diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +48.176 milioni nei primi nove mesi del 2017 a +47.776 milioni del 2018).

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