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Grazie alla Tav 9 mld di impatto socio-economico

Un impatto totale da 9 miliardi di euro e 52000 assunzioni in 11 anni: sono i numeri di uno studio del gruppo Clas presentato all’Unione industriale di Torino sulla realizzazione dell’Alta Velocità Torino-Lione. I 9 miliardi riportati dal dossier, a cura dei professori della Bocconi Lanfranco Senn e Roberto Zucchetti, fanno riferimento agli effetti “socio-economici complessivi” del completamento della Tav.

Le proiezioni sulla realizzazione dell’opera, presentate in occasione della manifestazione organizzata dagli imprenditori a sostegno della Tav, parlano di un valore aggiunto totale di 10,6 miliardi: 3,6 in termini diretti (cantiere), 3,7 in modo indiretto (imprese e fornitori che vengono attivati), 3,2 indotti (redditi, occupazione, fatturato). Non solo 52000 assunzioni: sugli 11 anni saranno necessari 125000 lavoratori a tempo pieno di cui il 73% in settori diversi dalle costruzioni (agricoltura, industria, commercio, trasporti, turismo, servizi alle imprese, servizi). Il contributo del progetto imputabile al Pil italiano è pari a 11,3 miliardi di euro. Considerando il contributo europeo previsto tra gli anni 2019 e 2029, il rapporto tra Pil prodotto (11,3 miliardi) e spesa sostenuta dall’Italia (2,9 miliardi) si attesta su 3,77. Più specificamente e in media, la spesa di investimento effettivamente sostenuta dall’Italia tra il 2020 e il 2027 assomma a circa 350 milioni di euro l’anno e genererà, in termini diretti, indiretti e indotti, un aumento del Pil nazionale annuo pari a 1,3 miliardi. Alla luce di tali dati, secondo il dossier, il margine creato dall’investimento sostenuto dall’Italia, pari alla differenza tra i due ultimi valori, è di 970 milioni di euro annui e potrebbe essere impegnato in altre opere pubbliche senza impatti sui conti pubblici.

La presentazione del dossier è stata accompagnata dalla richiesta unanime degli imprenditori del Nord Italia: la Tav si deve fare. L’opera rischia ancora uno stop, dovuto all’analisi costi-benefici commissionata dal ministro Danilo Toninelli. “Non si bloccano i cantieri, al massimo si discutono i progetti. Speriamo che il governo decida con buon senso, realismo e pragmatismo nell’interesse del Paese”, ha tuonato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, davanti a una platea di 280 imprenditori arrivati a Torino da tutte le regioni del Nord. “È nobile che il governo si occupi della felicità degli italiani – osserva Boccia – ma non ho mai visto italiani felici con le fabbriche chiuse. La felicità passa attraverso la crescita”.

A confortare gli imprenditori sono arrivate le parole del ministro Giovanni Tria, che ha auspicato la realizzazione della Tav. “Grazie al ministro Tria per aver esposto chiaramente la sua posizione favorevole alla Tav. Credo che i piemontesi gradirebbero altrettanta chiarezza dal ministro Toninelli”, ha osservato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “La Francia ha confermato il suo impegno per realizzare la ferrovia Torino-Lione: il ministro francese Elisabeth Borne, presentando il Programma degli investimenti nei trasporti, ha ribadito che ‘il governo onorerà i suoi impegni europei sul progetto della Torino-Lione'”, ha invece riferito Stéphane Guggino, delegato generale di Transalpine, comitato che promuove l’opera. Ma il sottosegretario agli Affari Regionali Stefano Buffagni (M5s), ha frenato gli entusiasmi degli industriali: “Tria fa parte di un governo che ha firmato un contratto. Rispetto il ministro Tria, ma lui deve rispettare le forze politiche che lo supportano. C’è un contratto di governo e a quello si fa riferimento. Noi vogliamo difendere gli interessi del paese”, ha affermato in una trasmissione televisiva.

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