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Governo al lavoro su manovra economica e fisco: massima attenzione ai conti pubblici

Dopo la pausa estiva, l’attenzione del governo si rivolge verso i dossier economici che occupano la scena nazionale. Un punto focale sarà la costruzione della prossima manovra economica, insieme alla stesura dei primi decreti attuativi della delega fiscale, seguendo l’approvazione del testo parlamentare settimana scorsa. Tuttavia, l’impegno non si limita solo alla sfera interna, ma include anche un dialogo continuo con le forze di opposizione, che hanno presentato una proposta per l’introduzione di un salario minimo legale a 9 euro.

In questa direzione, il governo ha delegato al Cnel il compito di elaborare una proposta riguardante il lavoro povero, non limitandosi soltanto al salario minimo, ma includendo una visione più ampia. Questa proposta dovrebbe essere pronta entro 60 giorni, in tempo per l’elaborazione della legge finanziaria prevista a metà ottobre. La legge finanziaria dovrà anche trovare le necessarie coperture per le misure previste.

La Premier Giorgia Meloni, al termine di un incontro con le forze di opposizione a Palazzo Chigi, ha sottolineato che il governo sta già lavorando sulla legge di bilancio, seguendo il filone delle priorità precedentemente definite: lavoro e redditi. Parallelamente, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha costantemente sottolineato l’approccio prudente del governo, ponendo una forte attenzione all’equilibrio dei conti pubblici.

Questo approccio, come chiarito da Giorgetti in un’audizione congiunta sul Def davanti alle Commissioni Bilancio, ha permesso di sostenere famiglie e imprese affette dal rincaro dell’energia. Tuttavia, le stime economiche per gli ultimi due trimestri del 2023 appaiono meno ottimistiche rispetto all’inizio dell’anno, a causa del contesto internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e dal rallentamento dell’economia tedesca e cinese. L’Istat stima che il PIL sia diminuito dello 0,3% nel secondo trimestre.

Nonostante questo dato, il MEF ha comunicato che questo non influisce sulla previsione annuale formulata nel Def, e che l’obiettivo di crescita rimane raggiungibile. Nel Def si prevede una crescita tendenziale dello 0,9% per il 2023 e dell’1,4% per il 2024.

Nel quadro delle manovre future, la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale è uno degli obiettivi principali dell’esecutivo per il 2024. Questa misura mira a permettere ai lavoratori dipendenti di ricevere buste paga più consistenti, a fronte di minori detrazioni. Tuttavia, come per ogni iniziativa, la sfida principale è garantire le necessarie coperture. Alcune risorse aggiuntive potrebbero derivare dall’imposta straordinaria sugli extraprofitti bancari, prevista solo per il 2023, che potrebbe portare fino a 3 miliardi di euro. Inoltre, la razionalizzazione della spesa nei ministeri potrebbe contribuire con risparmi sostanziali.

In questo scenario, il cantiere della prossima manovra è aperto, tenendo conto dei vincoli di finanza delle regole europee, del contesto internazionale e delle variabili economiche che verranno rivelate in autunno. Non è escluso che le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, tengano in considerazione anche l’approssimarsi della scadenza elettorale delle elezioni europee nel giugno 2024. Con una situazione economica complessa, il governo si trova di fronte a sfide importanti che richiederanno un bilanciamento accurato e un’attenzione costante alle necessità del Paese.

 

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