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Fondazione Roma, lascia Emanuele: Parasassi presidente

Il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti ha appena tenuto il suo ultimo discorso alla Giornata Mondiale del Risparmio. Il suo mandato scade nel 2019 e lascerà sia la presidenza di Fondazione Cariplo sia la presidenza dell’Acri. E’ il principale degli avvicendamenti che interessa un mondo, quello delle fondazioni, che negli ultimi due decenni, salvo alcune eccezioni, ha visto le strutture di vertice cristallizzate, immuni da qualsiasi suggestione di cambiamento. Ora, sta iniziando il rinnovamento. Ma la notizia di oggi riguarda una Fondazione che non è più bancaria ma che affonda le sue radici nella storia che da Banca di Roma passa per Capitalia e arriva a Unicredit, di cui è ancora azionista: la Fondazione Roma.

Lo storico presidente Emmanuele Emanuele lascia. Al suo posto, secondo quanto apprende Radiocor, Franco Parasassi, per oltre vent’anni direttore generale dell’ente. La nomina di Parasassi, scrive l’agenzia del gruppo Sole 24 Ore, è stata scoperta in queste ore in modo singolare dai soci del sodalizio capitolino. Dalla convocazione di un’assemblea, in calendario la prossima settimana, redatta su carta intestata del Presidente e firmata dallo stesso Parasassi che prende così il posto del suo mentore, Emmanuele Emanuele, non più rinnovabile dopo ventitré anni sulla poltrona nobile della Fondazione di Palazzo Sciarra.

Secondo la ricostruzione di Radiocor, la nomina di Parasassi, si desume in mancanza di una comunicazione ufficiale, è stata fatta, secondo statuto, da un rinnovato cda (di cui non si ha traccia sul sito istituzionale dove è ancora indicato il consiglio scaduto ed Emanuele Presidente) scelto dal Comitato di Indirizzo che scade a sua volta tra pochi mesi. Proprio la scadenza degli organi della Fondazione Roma aveva spinto nelle scorse settimane il ministero dell’Economia a chiedere un sollecito ricambio ai vertici in quanto la permanenza in carica costituiva violazione di legge. I membri del cda hanno un mandato di sei anni rinnovabile una sola volta. Il comando del ministero dell’Economia, autorità di Vigilanza, è arrivato in risposta alla richiesta della Fondazione romana di scendere in campo per soccorrere la Fondazione Ferrara, a un passo dalla liquidazione dopo l’azzeramento della partecipazione in Cassa Ferrara finita in risoluzione nel 2015. Era stato lo stesso Emanuele, in un’intervista ad un quotidiano, a rivelare lo stop del Tesoro al progetto di fusione tra Roma e Ferrara che avrebbe portato alla nascita di una nuova entità giuridica e di conseguenza azzerato il contatore dei mandati al vertice. Dal centralino automatico della Fondazione Roma, intanto, emerge un’altra novità: la segreteria di un presidente onorario.

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