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Enel, sindacati proclamano stato di agitazione

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Stato di agitazione dal 3 settembre al 2 ottobre e appuntamento a Roma il 7 settembre per manifestare davanti alla sede centrale di Enel. È il risultato dell’incontro tenuto presso il Ministero del Lavoro tra l’azienda e i sindacati, concluso in maniera negativa secondo le sigle che hanno indetto lo sciopero. Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil hanno infatti riscontrato la “preclusione” di Enel a cambiare posizione in merito alle mancate assunzioni, agli interinali e alla contrattazione di secondo livello.

Le segreterie nazionali dei tre sindacati, che si sono scontrate con Enel anche su distribuzione, mercato, termoelettrico e Enel Green Power, hanno stabilito una serie di iniziative volte a tutelare i lavoratori attraverso politiche industriali coerenti. Si procederà, pertanto, all’avvio dello stato di agitazione e dello sciopero dello straordinario in tutta l’Azienda, a partire dal 3 settembre fino al 2 ottobre 2018, definito attraverso il blocco degli straordinari, dello spostamento d’orario e delle ore viaggio eccedenti il normale orario di lavoro. E’ stata contestualmente decisa la convocazione dell’attivo nazionale di tutti i delegati con manifestazione di fronte alla sede Enel di Roma in viale Regina Margherita per il prossimo 7 settembre.

A settembre, secondo quanto dichiarato dai sindacati, verranno programmate assemblee territoriali in tutta l’azienda per coinvolgere i lavoratori in vista di un possibile sciopero generale. Le segreterie nazionali hanno chiesto al Governo di essere convocate per approfondire la delicata situazione di Enel che, “nonostante l’importante risultato netto (+40.7%) e ricavi di oltre 74 miliardi di euro (+5,7%), continua a ridurre l’occupazione”.

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