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Enel: 2 mld utile nel primo semestre, +9,4%

Lieve diminuzione per i ricavi, ma utili in crescita che superano i 2 miliardi di euro, con un incremento del margine operativo lordo “soprattutto per effetto delle rinnovabili”. Enel, dopo il proprio cda, ha annunciato i numeri del primo semestre 2018, tra i quali spicca un utile netto pari a 2020 milioni di euro in crescita del 9,4%. L’utile netto ordinario (sul quale si calcola il dividendo) è in crescita del 4,6% a 1,89 mld di euro. I ricavi, invece, sono pari a 36027 milioni di euro, in calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’indebitamento registra un aumento a 41,594 mld, contro i 37,410 mld di fine 2017, anche per l’acquisizione della società brasiliana Eletropaulo.

Enel “continua la sua traiettoria positiva realizzando solidi risultati finanziari anche nel primo semestre 2018, periodo in cui ha ulteriormente incrementato il margine operativo lordo, soprattutto per effetto delle rinnovabili“, ha commentato l’Ad Francesco Starace, aggiungendo che “la solida performance del primo semestre ci rende fiduciosi nel confermare i nostri obiettivi per l’anno 2018”. Sul lieve calo dei ricavi, secondo l’azienda, pesano l’effetto cambi negativo, in particolare in Sud America, che è però parzialmente compensato dai maggiori ricavi registrati dalle rinnovabili, dalla distribuzione in Brasile e Argentina e dalla nuova linea di business Enel X. La produzione da fonte rinnovabile è cresciuta grazie all’aumento della capacità installata e alla maggiore disponibilità della risorsa idrica. Intanto diminuisce l’apporto del termoelettrico. Il gruppo ha confermato la decarbonizzazione entro il 2050 e la previsione sulle rinnovabili, che entro il 2019 costituiranno la metà della capacità totale di 83 GW del gruppo.

“Tra giugno 2017 e giugno 2018 – ha detto Starace – abbiamo messo in rete 3,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutto il mondo, stabilendo un altro nuovo record assoluto di capacità installata in dodici mesi tra tutte le aziende del settore”. Durante il secondo semestre, ha concluso, “continueremo a concentrarci sulla crescita industriale, puntando sulle rinnovabili e su infrastrutture e reti, mentre continuerà ad avanzare la piena digitalizzazione dell’azienda che permetterà un ulteriore miglioramento dell’efficienza operativa. Proseguirà la semplificazione della struttura di Gruppo e l’integrazione delle nuove attività acquisite”.

Tutti in crescita gli altri dati: l’ebitda si attesta a 7,857 mld di euro (+2,3%) grazie in particolare, come detto da Starace, alla crescita organica nelle rinnovabili, agli incrementi tariffari a beneficio della distribuzione in Argentina e Spagna e al miglioramento dei margini nei mercati finali in Spagna e Romania, che secondo l’azienda hanno compensato l’effetto cambi negativo. L’ebit sale dello 0,4% a 4,875 mld e il risultato netto cresce del 9,4% grazie ai minori oneri finanziari netti, “principalmente attribuibili all’efficiente gestione di Gruppo delle passività finanziarie, e del minor carico fiscale”.Guardando alle diverse aree geografiche, emerge un calo dei ricavi, ma un aumento dei margini, in Italia e Iberia. Gli investimenti, che a livello globale diminuiscono del 10,1%, crescono soprattutto in Iberia (+50%), ma anche in Italia (+33%). Per quanto riguarda i dati operativi, le vendite di energia sono cresciute dell’1,2% e quelle di gas dell’1,6%. L’energia elettrica prodotta è sostanzialmente stabile mentre quella distribuita aumenta del 2,3%.

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