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Di Maio, squadra che vince non si cambia

Squadra che vince non si cambia”. Risponde così il vicepremier Luigi Di Maio alle domande di Radio Radicale sulle ipotesi circolate in queste ore di un cambio al ministero dell’Economia, magari spostando l’attuale ministro delle politiche europee Paolo Savona, al posto di Giovanni Tria. “Non c’è nessuna ipotesi di cambio di questa squadra”, sottolinea.

D’altra parte, ciò che voleva ottenere Di Maio lo ha ottenuto e i festeggiamenti a cinque stelle per il reddito di cittadinanza – dal balcone di Palazzo Chigi al Lungotevere – non si arrestano, anche se al vertice di ieri sera è stato concordato un progressivo restringimento dei margini nel triennio: il deficit resta al 2,4% per il 2019, scende al 2,1% nel 2020 e al 2021 nell’1,8%.

“Abbiamo portato a casa la manovra del popolo, si va avanti così più determinati di prima – afferma Di Maio – La misura messa in piedi prevede che tutta la platea abbia il reddito di cittadinanza e che si superi la legge Fornero con quota 100 vera. Si sta giocando coi numeri ma i soldi per tutte le misure ci sono”. Forse a divertirsi un po’ di meno a ‘giocare con i numeri’ è proprio Tria che, al concludersi del vertice sulla manovra di ieri sera, assediato dalle domande dei giornalisti che volevano maggiori chiarimenti sulle stime del Pil per i prossimi anni, è stato costretto alla fuga.

Il vicepremier pentastellato, tuttavia, ha le idee chiare ed è positivo sul futuro confronto con l’Europa: “Adesso può partire una seria e sana interlocuzione con la commissione europea per arrivare a un buon esito. Questa legge di bilancio è equilibrata e non fa niente di strano rispetto ad altri governi che in passato hanno fatto il 2,5 o altro”.

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