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Boccia: nessun endorsement di Confindustria alla Lega

“Nessun endorsement” di Confindustria alla Lega, dice il leader degli industriali, Vincenzo Boccia. Anzi, evidenzia, ospite di Massimo Giannini su Radio Capital, le sua parole a Vicenza vanno interpretate come “una provocazione” per sottolineare “alcune incoerenze” nella linea del partito di Matteo Salvini che “sul territorio è verde ” ed al Governo “è gialloverde”. Nessun endorsement, dice, ma “strumentalizzazioni” alimentate da “qualche tweet”. Confindustria è diventata leghista? “Mi fa sorridere. C’è stata una strumentalizzazione via Twitter e non riusciamo ad articolare un pensiero completo”, insiste.

Il leader degli industriali, quindi, si rivolge al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Faccio un appello all’avvocato del popolo, il premier: questo Governo deve chiarire se vuole rispettare gli attori sociali”, dice Boccia, dopo l’attacco del ministro Luigi Di Maio al presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas. “Questo governo intende rispettare le parti sociali ed accettare le critiche senza attaccare ad personam? E’ possibile che un ministro faccia questo? Io mi rivolgo al governo non ad un ministro. Non si può fare: vale per noi, vale per i giornalisti, vale per tutti. Io parlo di rispetto“.

Nel merito dei contenuti della manovra, osserva Boccia, “il punto non è sforare in termini di deficit, il punto è spiegare se lo sforamento comporta più crescita e più occupazione per il Paese, cosa che renderebbe sostenibile la manovra per ridurre il debito e per incrementare crescita e occupazione”. Questo è il messaggio, prosegue: “se lo è spiegatelo caro Governo, se non lo è correte ai ripari e modificate la vostra linea di azione perché se fosse solo ricorso al deficit per fare i punti che sono oggetto dei fini di Governo, quindi incremento del debito pubblico, né il mercato ci farà uno sconto né l’Europa”. Il ministro Giovanni Tria “in linea teorica dice cose condivisibili bisogna però entrare nel merito dei provvedimenti. Quanto in termini di risorse questa manovra prevede per per la crescita, con quali provvedimenti? Quale è il quantum delle risorse legato allo sviluppo ed alla crescita?”.

Arriva a stretto giro, anche la reazione dell’ex ministro Carlo Calenda che aveva duramente criticato le parole di Boccia. “Bene così. Bene per Confindustria e i suoi associati. Come nel caso di Di Maio su Ilva, cambiare idea e correggere gli errori è sempre una buona cosa”, scrive su Twitter.

 

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