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Atlantia valuta effetti esternazioni, voci su piano B senza autostrade

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Se da un lato dalla riunione del Cda di Atlantia non arrivano informazioni rilevanti su quale sarà il futuro delle autostrade italiane, dall’altro alcune voci di stampa sostengono che sia già pronto un piano B che vede la totale o parziale uscita di scena business autostrade. Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore infatti, in seguito agli attacchi del Governo, tra le banche d’affari milanesi girerebbe già un dossier riservato dedicato ad un’ipotetica Atlantia ‘Minor’.

Privandosi del tesoro autostradale, la società potrebbe proteggere sé stessa e la propria quotazione in borsa dagli attacchi gialloverdi. Un punto che sta a cuore al Cda di Atlantia, che ha “avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società, avendo riguardo al suo status di società quotata, con l’obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori”.

L’abbandono delle autostrade è certo uno scenario improbabile, ma non impossibile, secondo quanto scritto dal Sole 24 ore, che cita una delle sue fonti anonime: la perdita della rete autostradale “non fa piacere, ma non sarebbe una tragedia”. Senza Autostrade, fa notare il quotidiano, Atlantia passerebbe da un fatturato di 6 miliardi a uno di 2,5, ma darebbe anche un taglio netto al debito: dei 10,5 miliardi di esposizione netta, 8 gravano su Autostrade. Ad Atlantia gli asset comunque non mancherebbero, dagli aeroporti al telepass alle autostrade all’estero, senza contare la recente unione con Abertis.

Intanto, riguardo alla riunione del cda, Atlantia lascia trapelare poco: sono state avviate “le verifiche relative all’impatto” della lettera di contestazione formulata dal Ministero dei Trasporti nei confronti di Autostrade per l’Italia, “in merito agli strumenti finanziari del gruppo”. Il cda ha anche fatto sapere che le misure avviate da Autostrade per l’Italia per le famiglie e il territorio di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi “trovano il pieno supporto da parte di Atlantia”.

Nel corso del consiglio, “l’Amministratore delegato Giovanni Castellucci ha informato il Consiglio sul piano immediato di supporto alla città di Genova, posto in essere dalla controllata e già operativo, e sui numerosi incontri con le Istituzioni fin dalle prime ore”. Il cda di Atlantia ha inoltre ricevuto dal Comitato controllo rischi e corporate governance e dal consiglio sindacale un’informativa sulle attività dagli stessi avviate in merito all’evento. Quasi in contemporanea con il Cda, la Guardia di finanza è entrata nelle sedi di Autostrade, a Genova, Firenze e Roma, per sequestrare documenti, e-mail e materiale informatico, utili per approfondire le indagini sul crollo del ponte Morandi.

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