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Astaldi in concordato, 2 mesi per risanamento

Il tribunale di Roma ha ammesso Astaldi al concordato con riserva. La società ha adesso due mesi per presentare il piano di risanamento aziendale, termine potrà essere prorogato di altri sessanta giorni. Il tribunale ha anche nominato commissari giudiziali Stefano Ambrosini, Vincenzo Ioffredi e Francesco Rocchi.
Il concordato in bianco, o prenotativo, garantisce la continuità aziendale: Astaldi rimane un’azienda in bonis. I crediti verranno congelati e finiranno in capo alla procedura concorsuale per dare tempo di trovare un accordo sul nuovo piano e nuova finanza. A determinare la necessità, da parte di Astaldi, di chiedere il concordato è stato il protrarsi della procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo – a causa delle vicende politiche ed economico-finanziarie che hanno interessato la Turchia nell’ultimo anno – che costituiva il fulcro del piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentato al mercato.

In serata è previsto un consiglio di amministrazione di Astaldi che dovrà prendere atto della decisione dei giudici. Nel frattempo le banche creditrici del gruppo, tra le quali Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Bnp Paribas, hanno deciso di individuare insieme un advisor finanziario e un consulente legale (la nomina dovrebbe arrivare entro domani) che ne rappresentino i comuni interessi nella trattativa per il salvataggio della società. Oggi il Sole 24 Ore ha accreditato un piano che coinvolgerebbe la Cassa depositi e prestiti, con due ipotesi di intervento accanto a Salini Impregilo, interessata a rilevare la concorrente: l’ingresso diretto con una quota rilevante oppure l’acquisto di una partecipazione in una newco creata da Salini per rilevare le attività nelle costruzioni di Astaldi.

Fonti vicine a Cdp hanno riferito all’agenzia Reuters che l’ipotesi di un coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti nel salvataggio del gruppo di costruzioni non è sul tavolo, mentre l’ad di Salini Impregilo, Pietro Salini, ha definito “chiacchiere giornalistiche” le indiscrezioni secondo cui nei giorni scorsi ci sarebbe stato un incontro tra i consulenti di Astaldi e il direttore generale di Salini, Massimo Ferrari, per verificare la possibilità di un’operazione tra i due gruppi. Salini Impregilo già in passato ha fatto capire di essere interessato a una possibile acquisizione, ma solo a determinate condizioni: che l’operazione sia finanziariamente sostenibile e che rispetti le strategie di crescita future che guardano all’estero, in particolare a Usa, Australia ed Europa.

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