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Antitrust: dispositivi “invecchiati”, multe a Apple e Samsung

Apple e Samsung hanno “invecchiato” il software dei loro dispositivi, accelerandone la sostituzione, e quindi l’acquisto da parte dei consumatori. Per farlo hanno rilasciato aggiornamenti che hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni dei cellulari. L’Antitrust, per questo, ha imposto multe milionarie ad entrambi. Samsung dovrà pagare 5 milioni di euro, Apple il doppio: 10 milioni.

L’autorità ha riconosciuto “pratiche commerciali scorrette” nel comportamento delle due compagnie relativo all’obsolescenza dei dispositivi. Le due società hanno indotto i consumatori – mediante l’insistente richiesta di effettuare il download e anche in ragione dell’asimmetria informativa esistente rispetto ai produttori – ad installare aggiornamenti su dispositivi non in grado di supportarli adeguatamente, senza fornire adeguate informazioni, né alcun mezzo di ripristino delle originarie funzionalità dei prodotti.

In particolare, Samsung ha insistentemente proposto, dal maggio 2016, ai consumatori che avevano acquistato un Note 4 (immesso sul mercato nel settembre 2014) di procedere ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia connesse a tali malfunzionamenti, un elevato costo di riparazione.

Quanto a Apple, prosegue l’Antitrust, ha insistentemente proposto, dal settembre 2016, ai possessori di vari modelli di iPhone 6 di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 sviluppato per il nuovo iPhone7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti – quali spegnimenti improvvisi – che tale installazione avrebbe potuto comportare. Per limitare tali problematiche, Apple ha rilasciato, nel febbraio 2017, un nuovo aggiornamento (iOS 10.2.1), senza tuttavia avvertire che la sua installazione avrebbe potuto ridurre la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi.

Inoltre, Apple non ha predisposto alcuna misura di assistenza per gli iPhone che avevano sperimentato problemi di funzionamento non coperti da garanzia legale, e solo nel dicembre 2017 ha previsto la possibilità di sostituire le batterie ad un prezzo scontato ed infine non ha fornito ai consumatori adeguate informazioni circa alcune caratteristiche essenziali delle batterie al litio. Oltre alla sanzione, entrambe le imprese dovranno pubblicare sulla pagina in italiano del proprio sito internet una dichiarazione rettificativa che informi della decisione dell’Autorità con il link al provvedimento di accertamento.

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