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Accordo all’Eurogruppo sul Mes, senza condizioni aggiuntive

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Il tanto contestato Mes, alla fine, sarà lo strumento di più immediata fruizione per affrontare la crisi innescata dal Coronavirus. L’accordo definitivo raggiunto dall’Eurogruppo consente di accantonare il rischio che un accesso alla misura potesse comportare una sorveglianza stretta o condizioni onerose. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, fa la sintesi in due tweet. “L’Eurogruppo conferma che il Mes potrà offrire finanziamenti per il 2% del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al Covid-19. La Commissione verificherà solo questo requisito. Non potranno essere introdotte condizioni aggiuntive“.

 

C’è ancora strada da fare per le altre misure. “Siamo al lavoro per attivare dal primo giugno anche Sure per finanziare la cassa integrazione e il Fondo paneuropeo di garanzia della Bei per le imprese, e per avere operativo già in estate il Recovery fund che dovrà avere dimensioni adeguate alla crisi”.

 

Proprio ai tempi è legata l’efficacia dell’intero pacchetto. In particolare per il Recovery fund, che sarà legato al nuovo bilancio europeo 2021/2027, andranno trovati meccanismi per anticipare le risorse che servono a partire prima di fine anno, come auspica Gualtieri già in estate.

 

“La sfida cruciale è quella di tradurre in realtà il segnale politico sul Recovery Fund, prima che sia troppo tardi per le economie e per la società del nostro continente. L’impatto economico della crisi da Covid-19 è gigantesco e drammatico, come le previsioni economiche europee ed internazionali confermano. Pertanto, l’Europa deve agire senza ulteriore indugio per avviare la ripresa economica”, avverte il premier Giuseppe Conte.

 

Mário Centeno, che presiede l’Eurogruppo, spiega la logica che ha ispirato la decisione. “Non tutti i Paesi hanno la stessa potenza di fuoco. Per questo noi dobbiamo garantire condizioni di parità”. Per questo, anche chi ha problemi di deficit e debito alti, come l’Italia, potrà accedere al prestito alle stesse condizioni degli altri. Sempre in un tweet, il ministro francese dell’Economia Bruno Lemaire precisa che la linea di credito del Mes, da 240 miliardi, sarà attiva dal primo giugno 2020.

 

Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni non si sbilancia sulle scelte italiane: “Io non faccio il consigliere del governo italiano, ho lavorato molto perché questo strumento fosse disponibile senza condizionalità e con delle caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante per Paesi che hanno tassi di interessi piuttosto elevati e tra questi c’è l’Italia. Poi si tratta di una decisione politica, c’è il governo per questo”.

 

Le informazioni tecniche disponibili, la lunghezza a 10 anni e il tasso di interesse allo 0,1%, dovrebbero fare cadere anche le resistenze di chi continua a guardare alle risorse del Mes come a un’onta per la sovranità nazionale. Al netto delle strumentalizzazioni, che ci saranno, e delle polemiche politiche che si alimenteranno almeno fino al voto in Parlamento sul pacchetto approvato a Bruxelles, il Mes a queste condizioni è uno strumento utile e sarebbe inspiegabile non utilizzarlo.

 

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Paideia

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