Nei giorni del cordoglio per la morte di Papa Bergoglio si celebra anche la Giornata della Terra. Ebbene, quello di Francesco con la natura e la madre Terra è stato un legame molto stretto, fin dalla scelta del nome ispirato al santo di Assisi. Così non stupiscono troppo le ultime disposizioni del Pontefice nel suo testamento: la scelta di un sepolcro nella terra, semplice e con un’unica iscrizione.
Il lascito del Pontefice può e, anzi, forse per il bene di tutti noi dovrebbe essere letto anche in ottica “One Health, ovvero della stretta interconnessione tra salute umana, animale e dell’ambiente. La terra, intesa come suolo, ecosistema, ambiente naturale, è infatti una risorsa fondamentale per la sopravvivenza e il benessere di tutte le forme di vita esistenti”, ricorda a Fortune Italia l’epidemiologo Massimo Ciccozzi.
“Il suolo è il punto di partenza della catena alimentare. Un suolo sano, non inquinato, permette la produzione di cibo, riduce la necessità di pesticidi e fertilizzanti chimici, protegge le falde acquifere e sostiene la biodiversità microbica, che a sua volta è connessa al benessere umano”, ricorda il responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma.
“Difendere la terra è anche una forma di prevenzione sanitaria e di tutela della vita – riprende Ciccozzi – One Health significa uscire da una visione antropocentrica e riconoscere che la nostra salute dipende dalla salute del pianeta e da tutte le altre forme di vita con cui lo condividiamo”.
“Viviamo in un tempo in cui le crisi ambientali, sanitarie e sociali si intrecciano in modo sempre più evidente. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’inquinamento del suolo e delle acque, le nuove pandemie: tutto sembra ricordarci che la salute del pianeta e quella degli esseri viventi sono strettamente legate. Lo ha fatto, più volte, anche Papa Francesco”, aggiunge Ciccozzi. “Il mondo malato perde il suo medico”, come ha affermato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli.
L’ecologia integrale di Papa Francesco
D’altronde già nella celebre Enciclica del 2015 ‘Laudato si”, Francesco analizza l’interconnessione tra crisi della Terra e crisi sociale dell’umanità, proponendo “la logica dell’ecologia integrale, dove tutto è connesso, tutto è in relazione e la questione ambientale è inscindibile dalla questione sociale, vanno insieme”.
Per il Papa degli ultimi, “la cura dell’ambiente e l’attenzione ai poveri stanno o cadono insieme. In fondo, nessuno si salva da solo e la riscoperta della fraternità e dell’amicizia sociale è decisiva per non scadere in un individualismo che fa perdere la gioia di vivere. E anche perdere la vita”, come aveva ribadito Bergoglio nel 2023, in un discorso rivolto alla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice.
Le ultime disposizioni di Papa Francesco
Non stupisce che il Papa devoto all’icona della “Salus Populi Romani” voglia essere sepolto non in San Pietro, ma a Santa Maria Maggiore, in una tomba “preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.
“Le spese per la preparazione della mia sepoltura – si legge nel testamento – saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano”.
“Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”, scrive infine Bergoglio.
La traslazione della bara in San Pietro
Nel frattempo dal Vaticano fanno sapere che mercoledì 23 aprile alle ore 9.00, la bara con il defunto Romano Pontefice Francesco sarà portata dalla Cappella di Casa Santa Marta alla Basilica Papale di San Pietro. Dopo un momento di preghiera, presieduto dal camerlengo cardinale Kevin Joseph Farrell, ha inizio la traslazione.
La processione percorrerà la Piazza Santa Marta e la Piazza dei Protomartiri Romani; dall’Arco delle Campane uscirà in Piazza San Pietro ed entrerà nella Basilica Vaticana attraverso la porta centrale. Presso l’altare della Confessione il cardinale camerlengo presiederà la Liturgia della Parola, al termine della quale avranno inizio le visite alla salma del Pontefice.