Le borse hanno ripreso a scendere giovedì, cedendo il terreno guadagnato mercoledì dopo che il presidente Donald Trump aveva annunciato una sospensione di 90 giorni su alcuni dei dazi annunciati nel ‘Giorno della liberazione’.
L’S&P 500 è sceso del 3,46%, chiudendo a 5.268,05 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha perso il 2,5%, chiudendo a 39.593,66. Il Nasdaq, a forte componente tecnologica, è sceso del 4,31% attestandosi a 16.387,31.
I giganti tecnologici hanno subito cali significativi — Tesla e Apple sono scese rispettivamente del 7,3% e del 4,2%. Meta Platforms ha perso quasi il 7% e Nvidia ha registrato un calo di quasi il 6%.
Nonostante la sospensione di alcune tariffe “reciproche” annunciata giovedì, Trump ha dichiarato che il tasso totale delle tariffe imposte alla Cina è salito al 145%, rispetto al 125% che si pensava inizialmente.
Successivamente, Trump ha aggiunto di non escludere un’estensione della sospensione delle tariffe oltre i 90 giorni.
“Dovremo vedere cosa succederà in quel momento,” ha dichiarato Trump durante una riunione di gabinetto.
Inoltre, il dollaro statunitense ha registrato la sua peggior giornata dal 2022, perdendo l’1,46%, mentre il prezzo dell’oro è salito del 3% raggiungendo un massimo storico giovedì, poiché gli investitori cercano rifugio a fronte del clima teso tra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale.
“Gli investitori sono tornati oggettivi,” ha detto Melissa Brown, direttore generale della ricerca applicata presso SimCorp, a CNBC. “L’incertezza è un grande problema, perché il 145% potrebbe diventare un numero diverso già domani”.
“È molto difficile individuare un minimo o un massimo, perché la narrazione e la percezione degli investitori stanno cambiando rapidamente”,
Il calo segue il rally di mercoledì, in cui l’S&P 500 era balzato di oltre il 9%, segnando il terzo maggior guadagno giornaliero dalla Seconda Guerra Mondiale. Il Nasdaq ha vissuto la sua seconda miglior giornata di sempre, e il miglior rialzo dal gennaio 2001, mentre il Dow ha registrato il suo maggiore guadagno percentuale dal marzo 2020.
Inoltre, JPMorgan, Wells Fargo e Morgan Stanley pubblicheranno i risultati del primo trimestre venerdì. I commenti dei vertici aziendali sulle tariffe e le loro previsioni sull’impatto per le rispettive società saranno attentamente esaminati, dato che i titoli bancari hanno subito pesanti perdite insieme al resto del mercato.
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