Li vediamo volare, alti, nel cielo. A volte li invidiamo, quando ne cogliamo ardite traiettorie tracciate dalle ali, imperturbabili al vento e alle correnti. Ma forse, quando parliamo degli uccelli, potremmo pensare anche ad apprezzarne caratteristiche biologiche peculiari, che li rendono ad esempio in grado di sopportare meglio gli innalzamenti della glicemia con le loro ripercussioni sul metabolismo dell’organismo e sul potenziale sviluppo del tumore.
Lo scudo degli uccelli contro il tumore
Perché forse, carpendo segreti biologici e funzionali dell’organismo degli uccelli, potremmo esplorare nuove strade per la sfida umana al cancro. Pare proprio che questi animali abbiano sviluppato con l’evoluzione meccanismi di difesa naturale anti-tumore nonostante gli alti livelli glicemici, a differenza degli esseri umani e di altri mammiferi.
Oltre alla dieta, e i suoi effetti, l’ipotesi di lavoro è che gli uccelli potrebbero aver sviluppato condizioni preventive associate al loro elevato tasso metabolico, alla dipendenza dal metabolismo dei grassi rispetto al glucosio e agli adattamenti cellulari che limitano il danno ossidativo.
Insomma: studiare gli animali volanti potrebbe essere una chiave d’accesso per uno scrigno di segreti da identificare, almeno stando alla ricerca condotta da esperti dell’Università Statale dell’Arizona apparsa su Nature Communications, che ha esplorato la relazione tra dieta, glicemia (in particolare glucosio) e prevalenza del cancro in un’ampia gamma di specie di vertebrati.
L’indagine ha rivelato come gli uccelli, nonostante abbiano livelli di glicemia significativamente più alti e vivano più a lungo di mammiferi e rettili di dimensioni simili, hanno una prevalenza inferiore di tumore.
Ha anche rivelato che i carnivori primari, animali che consumano principalmente altri vertebrati, sono più inclini ai tumori rispetto agli erbivori. I risultati, pubblicati oggi sulla rivista Nature Communications, sfidano le ipotesi esistenti e suggeriscono che alcune specie hanno sviluppato difese biologiche naturali contro il cancro.
Queste difese, come adattamenti metabolici e meccanismi di protezione cellulare, potrebbero ispirare nuovi approcci alla prevenzione e al trattamento del cancro negli esseri umani. La ricerca vede tra gli autori Carlo Maley, Stefania Kapsetaki e Karen Sweazea ed ha preso in esame le informazioni relative ad oltre 260 specie di vertebrati, analizzandone la dieta, la glicemia media e la prevalenza del cancro.
Negli uccelli, nonostante la glicemia elevata che viene spesso associato ad un incremento del rischio oncologico, ci sono tassi di cancro inferiori rispetto a mammiferi e rettili. Il motivo? Forse gli uccelli sono riusciti a sviluppare meccanismi biologici unici ad azione protettiva, meccanismi assenti nei mammiferi e nei rettili. Comprendere questi adattamenti potrebbe offrire preziose informazioni sulla resistenza al cancro. C’è quindi materiale per ricerche future.
Capitolo alimentazione
Se studi precedenti suggerivano che i carnivori hanno un rischio di cancro più elevato rispetto agli erbivori, questa ricerca sui vertebrati non umani ha esaminato le categorie dietetiche in modo più dettagliato, considerando fattori come la proporzione di frutta, piante, invertebrati e carne di vertebrati nella dieta di un animale.
Non sono emersi collegamento statisticamente significativi tra modelli alimentari e valori glicemici nei vertebrati non umani, il che fa pensare che la regolazione del glucosio è probabilmente influenzata più dagli adattamenti evolutivi e fisiologici che dalla sola dieta.
Ancora una volta, quindi, torna al centro dell’attenzione come ogni specie possa aver sviluppato meccanismi distinti per gestire la glicemia, indipendentemente dalla dieta.
E, con un volo circolare (è il caso di dirlo) torniamo all’inizio di questo breve viaggio scientifico. Lo studio rivela che gli uccelli mantengono alti valori di glicemia nonostante diete diverse, che vanno dal nettare alla carne.
Allo stesso modo, alcuni mammiferi carnivori hanno livelli di glicemia stabili nonostante diete ricche di proteine, mentre alcuni erbivori mostrano una variabilità non correlata al loro apporto alimentare a base vegetale. Ma lo studio mostra anche un’altra cosa. Anche se sottoposti ad alimentazione ricca di lipidi e zuccheri semplici, con conseguente maggior rischio d’incremento della glicemia e di rischi tumorale nell’uomo, negli uccelli la risposta glicemica non si è modificata. Un altro segno di resilienza. Da studiare.