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Bialetti: il re della moka Made in Italy guarda alla Cina

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Velasco25 Articolo

Si vociferava di un possibile interessamento di John Elkann a Bialetti e dell’ingresso di Hermès nel capitale della società, ma è stata la stessa azienda a fare chiarezza: il re della moka guarda alla Cina.

In un recente comunicato, Bialetti ha infatti chiarito che “sono in corso negoziati esclusivamente con la società di diritto lussemburghese Nuo Capital S.A. per l’acquisto, da parte della stessa o di altri investitori o coi-investitori e per il tramite di uno o più veicoli societari, di una partecipazione di controllo nel capitale sociale. Tale operazione è volta a realizzare la dismissione Bialetti, già annunciata al mercato nei mesi scorsi e prevista dal nuovo accordo di ristrutturazione, di cui costituisce adempimento conclusivo”.

Nuo Capital è una società lussemburghese legata alla famiglia di Stephen Cheng, miliardario di Hong Kong. Bialetti ha fatto sapere che i negoziati sarebbero “in fase avanzata”, ma “ancora in corso” per definire aspetti rilevanti dell’operazione. “Tra questi sono inclusi il prezzo di compravendita e l’ammontare del rafforzamento patrimoniale”, chiarisce ancora l’azienda di Omegna, che però aggiunge: “Ad oggi nessun accordo vincolante è stato raggiunto o sottoscritto con Nuo o altri investitori, né alcuna delibera in tal senso è stata assunta dal Cda”.

Le notizie sull’ingresso di nuovi investitori nel gruppo avevano iniziato a circolare nel weekend (si erano ipotizzati 170 milioni per l’acquisizione dell’azienda). La stampa aveva parlato di un coinvolgimento nelle trattative della lussemburghese Jakyval, riconducibile alla famiglia Guerrand Hermès, ma è stata poi la società italiana – i cui ricavi nel 2024 ammontano a 150 milioni di euro – a rendere noto che i negoziati erano in corso “esclusivamente” con Nuo Capital per la cessione di una partecipazione di maggioranza e conseguente delisting.

Intanto ieri il titolo di Bialetti Industrie è volato a Piazza Affari, toccando un massimo di 0,299 euro (+23,55%) e raggiungendo un livello record che non si vedeva da ottobre 2023. Nella seduta di oggi (nel momento in cui scriviamo) ha toccato invece un massimo di 0.299 euro e un minimo di 0.257 euro per azione.

L’azienda che grazie all’ingegno del fondatore Alfonso Bialetti nel 1933 diete vita alla famosissima moka, rivoluzionando la preparazione del caffè in casa, dopo anni di crisi potrebbe essere vicina a una grande svolta nella sua storia. E, come tante altre imprese italiane, passare in mani cinesi. L’omino coi baffi potrebbe dunque essere vicino alla partenza per un lungo viaggio. Direzione? Hong Kong.

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