“Quando si parla di agricoltura si pensa subito alla fatica e al lavoro fisico, ma c’è molto altro: gli agricoltori tutelano il territorio, sono i custodi dell’ambiente”. Con queste parole Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha inaugurato la terza e ultima giornata di ‘Agricoltura È’. La manifestazione, organizzata dal Masaf per celebrare l’anniversario dei Trattati di Roma, ha assunto le sembianze di un vero e proprio villaggio immersivo nel cuore della Capitale, ospitato dalla rinnovata area di piazza della Repubblica e dei Giardini di Dogali. Un momento di confronto e condivisione su un comparto che rappresenta un pilastro irrinunciabile del Made in Italy nel mondo.
L’evento ha rappresentato anche l’occasione per “ricordare lo spirito fondativo dell’Europa, nel segno della qualità, della sostenibilità e della sicurezza alimentare”, ha sottolineato il direttore di Fortune Italia Annalisa Chirico, che ha moderato il primo panel della giornata. Un incontro che ha visto la partecipazione di tanti ragazzi, studenti di istituti agrari e alberghieri. È proprio a loro che si è rivolto Lollobrigida, per rimarcare il valore di due indirizzi troppo spesso bistrattati. “Il vostro percorso vi darà più occasioni professionali rispetto a qualunque altra scuola. È bene che lo sappiano i tanti genitori che storcono il naso davanti al desiderio dei figli di frequentare l’agrario o l’alberghiero. Chi segue questa strada avrà enormi soddisfazioni e sarà un ambasciatore della qualità”.

Anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli si è rivolto ai giovani, sottolineando le loro enormi potenzialità. “I ragazzi hanno grande padronanza delle tecnologie. Al G7 di Siracusa ho potuto apprezzare la quantità e la qualità degli strumenti tecnologici di cui si servono i giovani agricoltori. Oggi l’agricoltura non è più appannaggio di generazioni attempate: è anzi un settore che, più di tanti altri, ha saputo attrezzarsi per le sfide della contemporaneità”. Giuli ha inoltre enunciato i dettagli del Piano Olivetti, che mira a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie e delle aree interne e svantaggiate, caratterizzate da marginalità sociale ed economica, denatalità e spopolamento. “Trasformeremo i presidi di cultura delle aree svantaggiate, come le biblioteche, in veri e propri centri culturali. Il Piano è un lavoro sistemico e interministeriale che punta a valorizzare le energie latenti dei territori, per contrastarne lo spopolamento”.
“L’agricoltura è una fabbrica che produce futuro, non solo attraverso la terra, ma anche con tutte le tecnologie messe a disposizione dall’innovazione e dal progresso scientifico”, ha esordito Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della ricerca. “Abbiamo davanti a noi una sfida meravigliosa: produrre competenze e professionalità per contesti che in parte ancora non esistono. Per questo dobbiamo essere internazionalizzati, flessibili e inclusivi”.
Marco Vicentini, presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha passato in rassegna i principali ostacoli alla crescita del comparto. “Le aziende italiane sono in media troppo piccole per produrre in modo competitivo, a costi ragionevoli. Di 1,1 milioni di aziende agricole attive nel nostro Paese, 800mila hanno mediamente due ettari di estensione. Così non si va lontano”. E poi c’è la carenza nella formazione: “In Italia, meno del 7% dei proprietari di aziende agricole è in possesso di un titolo di studio specifico, contro il 39% della Francia. Un gap importante che va colmato”.
Andrea Rocchi, presidente del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ndr) ha illustrato le peculiarità dell’istituto, che ha partecipato ad ‘Agricoltura È’ offrendo, tra l’altro, attività educative come giochi interattivi e consulenze nutrizionali personalizzate. “Il Crea dispone di tanti laboratori e aziende agricole sperimentali. La nostra ricerca ci consente di studiare in modo innovativo il settore agricolo e di sperimentare sul campo le innovazioni. Insieme all’Agenzia spaziale italiana, ad esempio, stiamo ragionando sugli alimenti che possono ridurre lo stress ossidativo degli astronauti”.
Le conclusioni del panel spettano al presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Questa manifestazione è un omaggio all’agricoltura, un pilastro della nostra economia. La filiera impiega quasi un milione di persone, generando un valore aggiunto superiore ai 42 miliardi di euro. Le esportazioni sfiorano i 70 miliardi. L’agricoltura è espressione di cultura, tradizione, identità. È parte integrante della nostra storia. Istruzione e formazione – conclude Fontana – svolgeranno un ruolo chiave nel rendere più attrattivo il comparto e garantire anche in futuro un numero adeguato di figure professionali in grado di far fronte a un fabbisogno in costante aumento”.