Le aree interne possono rigenerarsi e ripopolarsi, una risorsa straordinaria è rappresentata dalle biomasse prodotte da boschi e foreste.
Le aree interne del nostro Paese rappresentano un autentico tesoro, con paesaggi mozzafiato, storia millenaria e tradizioni profonde. Tuttavia, affrontano sfide complesse: spopolamento, abbandono delle attività tradizionali e difficoltà di accesso ai servizi essenziali.
Ma il loro svuotamento non è inevitabile. Con politiche innovative e sostenibili, queste criticità possono trasformarsi in opportunità. Le aree interne non sono più un limite allo sviluppo industriale, ma una risorsa strategica per la piccola e media impresa. Incentivi mirati, digitalizzazione e nuove esigenze produttive le stanno trasformando in poli di innovazione e sostenibilità.
Investire nelle aree interne
Investire in questi territori significa ridurre i costi e valorizzare aree ricche di storia e potenzialità inesplorate. Proprio in questa direzione si muove il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che, a seguito della presentazione del progetto ‘Una strategia nazionale agricola per le aree interne’ in occasione del G7 Agricoltura, ha esposto i primi risultati delle analisi territoriali e, al contempo, raccolto contributi e proposte per orientare le future politiche di intervento.
Il sottosegretario Luigi D’Eramo, con delega alle Aree interne, ha sottolineato la necessità di integrare l’attuale strategia con misure innovative, mirate a sostenere le attività economiche capaci di contrastare lo spopolamento delle zone più marginali del Paese. E tra le risorse meno sfruttate di queste aree c’è senza dubbio il patrimonio forestale.
I boschi come leva strategica di rinascita
I boschi che coprono una vasta parte del nostro territorio non sono solo una meraviglia naturale ma possono diventare una leva strategica per la rinascita di questi luoghi.
In questo contesto, il vicepresidente della Confapi, Francesco Napoli, ha evidenziato un’opportunità chiave: “Per favorire il ripopolamento delle aree interne, si potrebbe incentivare la creazione di attività produttive sostenibili alimentate da energia a basso costo, generata tramite biomasse legnose. Questo approccio renderebbe economicamente vantaggioso lo sviluppo di imprese nelle zone rurali e spopolate, riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e promuovendo un modello economico ecologico e locale. Di conseguenza, le aree interne potrebbero rigenerarsi grazie a una nuova vitalità imprenditoriale e a un’energia accessibile, favorendo l’occupazione e il ritorno della popolazione”.
La risorsa delle biomasse
L’integrazione di strategie mirate, incentivi economici e nuove tecnologie può dare nuova linfa alle aree interne, trasformandole in motori di sviluppo sostenibile. L’Ue ha riconosciuto il valore delle biomasse come risorsa energetica sostenibile con la direttiva RED III, che promuove le biomasse legnose a condizione che siano sfruttate in modo sostenibile.
Questo implica garantire che la loro produzione non danneggi la biodiversità e contribuisca alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per le aree interne, questa rappresenta un’opportunità: scarti di lavorazione, residui forestali e materiali di potatura possono essere trasformati in energia pulita.
Impianti moderni consentono di produrre calore ed elettricità con vantaggi concreti: riduzione delle emissioni di CO2, maggiore indipendenza energetica, utilizzo di una risorsa locale e creazione di posti di lavoro nella filiera della bioenergia.
Immaginiamo un borgo di montagna in cui case, scuole e ospedali si riscaldano grazie a una centrale a biomassa locale. Questo modello ridurrebbe la dipendenza dai fornitori esterni e dai prezzi altalenanti del gas. In molti Paesi europei è già una realtà.
Un sistema basato sulle biomasse renderebbe le aree interne più attrattive: costi energetici ridotti favorirebbero la residenzialità, una gestione forestale efficiente migliorerebbe la sicurezza ambientale e nuove opportunità imprenditoriali incentivando giovani e famiglie a stabilirsi.
La transizione energetica passa anche dalle nostre foreste e investire in questa risorsa significa guardare al futuro con lungimiranza, trasformando questi territori in luoghi vivi e sostenibili, valorizzando le risorse locali per un modello di sviluppo indipendente e duraturo.
L’articolo originale è stato pubblicato sul magazine di Fortune del marzo 2025 (numero 2, anno 8)