Non solo vampate, insonnia, calo del desiderio, pelle secca e umore in altalena: la menopausa colpisce le donne anche economicamente. A dircelo è un’interessante ricerca che solleva una questione di cui tenere conto.
Per dire: non bastavano il gender gap sul fronte degli stipendi e l’eterno soffitto di cristallo a ostacolare le carriere delle lavoratrici. Le donne, infatti, sperimentano un calo significativo dei guadagni negli anni successivi a questa diagnosi.
E questo perchè, a causa dei sintomi, finiscono per smettere di lavorare o rallentano il ritmo, secondo un nuovo studio coordinato dall’University College London (UCL) e pubblicato dall’Institute for Fiscal Studies.
La scoperta del nuovo effetto della menopausa
Ma di che cifre parliamo? Gli economisti di UCL, University of Bergen, Stanford University e University of Delaware hanno calcolato che le donne sperimentano una riduzione del 4,3% dei loro guadagni, in media, nei quattro anni successivi alla diagnosi di menopausa, con perdite che aumentano fino al 10% entro il quarto anno.
Una riduzione del 10% dei guadagni è circa la metà rispetto al -23% sperimentato dalle neomamme, un fenomeno meglio noto nel mondo anglosassone come “child penalty”, che però colpisce (non poco) anche le madri italiane. Basti pensare a quante, dopo la gravidanza, rinunciano del tutto a rientrare in ufficio o dicono addio alla professione per prendersi cura della prole.
Lo studio su menopausa ed economia
I ricercatori hanno analizzato una grossa mole di dati provenienti da Svezia e Norvegia, incluse le cartelle cliniche che identificavano la data della prima diagnosi di menopausa. Poi hanno confrontato le donne che avevano ricevuto una diagnosi prima con quelle che l’avevano ricevuta successivamente, per distinguere l’impatto della menopausa da quello generale dell’invecchiamento.
Nel mirino donne nate tra il 1961 e il 1968 che avevano ricevuto una diagnosi correlata alla menopausa tra i 45 e i 55 anni. Risultato? Il calo dei guadagni sperimentato in menopausa è stato causato principalmente da una diminuzione della probabilità di lavorare e da una riduzione delle ore coperte per contratto, spiegano i ricercatori.
Nei quattro anni successivi alla diagnosi, inoltre, la probabilità di richiedere i sussidi dell’assicurazione per invalidità aumenta del 4,8%, il che suggerisce che i sintomi della menopausa hanno un impatto significativo sul lavoro delle donne, ha affermato il team.
Un’esperienza unica, che però colpisce tutte
“Tutte attraversano la menopausa, ma l’esperienza di ogni donna è unica. Abbiamo esaminato donne con una diagnosi medica di menopausa, quindi persone che potrebbero aver sperimentato sintomi più gravi rispetto alla popolazione generale. Il nostro studio mostra anche come gli impatti negativi di questa penalizzazione variano notevolmente tra le donne”, rileva l’autrice principale del lavoro, la professoressa Gabriella Conti dell’UCL.
Chi risulta più penalizzata
Il calo dei guadagni e delle ore lavorate si concentra inoltre tra le donne senza una laurea, mentre le laureate non subiscono alcun contraccolpo dal punto di vista economico, hanno scoperto i ricercatori.
Il fatto è che queste ultime “tendono in media a essere meglio informate sui sintomi della menopausa e più consapevoli delle loro opzioni di trattamento. Ciò potrebbe significare che sono meglio attrezzate per adattarsi e continuare a lavorare durante la menopausa. I nostri risultati suggeriscono che una migliore informazione e un migliore accesso alle cure correlate alla menopausa sono fondamentali per eliminare la penalizzazione della menopausa e garantire che i luoghi di lavoro possano supportare meglio le donne durante questa transizione”, continua Conti.
L’impatto sul bisogno di cure
Ma in che modo la diagnosi impatta sulla domanda di assistenza medica? A differenza di quello prolungato sui guadagni, la menopausa ha causato un aumento solo di breve durata delle visite dal medico di base e dagli specialisti, seguito però da un aumento duraturo dell’uso di farmaci.
Dalla terapia ormonale sostitutiva al +5,1% nell’uso di antidepressivi, i medicinali impiegati dalle donne per ‘spegnere’ i fastidi della menopausa sono diversi. Tanto che la stessa coautrice, la professoressa Rita Ginja dell’Università di Bergen, si è detta sorpresa “nel trovare così pochi studi che esaminano gli effetti economici della menopausa, qualcosa che più della metà degli adulti di tutto il mondo sperimenterà nel corso della vita. Ci auguriamo che il nostro lavoro possa aiutare a far luce su come la menopausa influisce sulle carriere e sul benessere economico delle donne”.
Menopausa: in forma (e in linea) si può, con la dieta giusta
Anche perchè “le società invecchiano e le economie dipendono da vite lavorative più lunghe. I decisori politici devono comprendere meglio le forze che spingono le donne fuori dal mondo del lavoro. E i nostri risultati – conclude Conti – suggeriscono che la menopausa sia una di queste forze”.