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Dieta mediterranea come una cura: i 10 benefici per la salute

dieta mediterranea pasta e fagioli
Adyen Articolo
Velasco25

Il segreto per una buona salute? Si nasconde in cucina. Detta così sembra una provocazione, ma se nel nostro Dna si celano una serie di vulnerabilità, ormai la scienza dimostra che a innescarle spesso sono le abitudini quotidiane. E il moltiplicarsi delle  prove scientifiche sugli effetti positivi della Dieta mediterranea fanno sì che questo regime alimentare, celebrato dalla ricerca ma anche da chef e salutisti, possa essere prescritto proprio come un farmaco in grado di influire “su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione”.

Parola dei ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno elaborato le prime Linee guida sulla Dieta mediterranea (promosse dalla Fondazione Dieta Mediterranea, dalla Società Italiana Nutrizione artificiale e metabolismo e dalla Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare). E sintetizzano i 10 benefici dimostrati per la salute, che vanno dal diabete all’Alzheimer. Ma facciamo un passo indietro.

La riscoperta della Dieta mediterranea

Se l’Italia ne è la patria, dobbiamo a uno scienziato americano, tanto brillante da essere selezionato dalla celebre Università di Stanford per uno studio sui bambini superdotati, la ‘scoperta’ delle mille virtà di questo regime alimentare.

Ancel Keys, fisiologo dalla vita avventurosa, ha abitato per 40 anni in Italia, a Pioppi (frazione del Comune di Pollica), ed è morto nel 2004 a quasi 101 anni, dopo aver indagato a lungo sul legame tra alimentazione e salute.

Dieta mediterranea da primato per salute ed economia, ma occhio alle trappole

Le caratteristiche della Dieta mediterranea

Magari pensate già di conoscerle ma, trattandosi di una vera e propria terapia, conviene ricordare gli elementi chiave di questo regime alimentare. Ricca di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d’oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi, la Dieta mediterranea prevede abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di alimenti a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, abbinati ad attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità.

Insomma, non è solo un elenco di prodotti, ma promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di “vivere mediterraneo”, ricordano dall’Iss. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza inoltre l’importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati. E di limitare carne rossa e dolci.

Le linee guida

Se nel tempo le caratteristiche di questa dieta possono essere state un po’ stravolte, le nuove raccomandazioni alimentari “sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della Dieta Mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta”, ha spiegato Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell’invecchiamento dell’Iss.

Il documento è il risultato di un’approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull’impatto della Dieta Mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell’anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un’indicazione di quanto forti siano le evidenze sull’efficacia.

Insomma, la Dieta mediterranea “non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall’Unesco come bene immateriale dell’umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica”, ha puntualizzato Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences.

Dieta mediterranea tra sostenibilità e nutrigenomica

I dieci benefici documentati della Dieta mediterranea

  1. Malattie Cardiovascolari: riduce l’incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, mazione cronica. Inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
  2. Patologie Oncologiche: diminuisce il rischio di numerosi tumori, da quello al colon-retto al cancro a seno, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all’alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
  3. Diabete e malattie metaboliche: favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all’insulina.
  4. Obesità e Sovrappeso: contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l’accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
  5. Salute neurocognitiva: riduce l’incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all’apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
  6. Osteoporosi e fragilità: contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all’apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
  7. Sarcopenia: concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
  8. Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dieta mediterranea, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell’olio d’oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
  9. Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
  10. Economia e salute: migliora la qualità della vita e riduce i costi sanitari diretti, con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione delle spese per le cure.

Quando anche la cottura fa la differenza

Lo abbiamo visto: la Dieta mediterranea è caratterizzata non solo dalle sue materie prime, ma anche dal tipo di preparazione: privilegia cotture in tegame, al vapore, in forno.

Una caratteristica degli alimenti tipici della dieta mediterranea è di essere adatti alla preparazione di piatti unici, cioè pietanza capaci di assicurare da sole tutti i nutrienti normalmente forniti da più portate consumate separatamente. “Un pasto preparato così – assicurano dall’Iss – ha i requisiti per soddisfare le esigenze dell’organismo in termini di carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali e fibre: è sufficiente aggiungere soltanto verdura fresca e frutta per ottenere un pasto completo, equilibrato dal punto di vista nutrizionale e poco costoso. Ecco alcuni ‘classici’:

  • pasta con i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie…)
  • paste asciutte con condimento di carne e formaggio
  • minestroni e zuppe di cereali con verdura, olio e formaggio grattugiato
  • pizza con mozzarella e alici
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