Botta e risposta fra i titani dei farmaci per l’obesità. Dopo che la statunitense Lilly ha scelto di offrire il suo tirzepatide a un prezzo scontato sulla piattaforma LillyDirect, ora è la volta di Novo Nordisk, che vede e rilancia.
Il colosso del farmaco danese, che ha chiuso il 2024 con una crescita a doppia cifra trainata dal semaglutide, annuncia il debutto di Wegovy* su NovoCare online a meno della metà del prezzo di listino per i pazienti con prescrizione che non hanno una copertura sanitaria. Ma solo negli Stati Uniti, come ha confermato oggi il Ceo di Novo Nordisk, Lars Fruergaard Jørgensen, in un incontro con la stampa internazionale.
L’anti-obesità Novo Nordisk a 499 dollari
“Trattiamo circa 45 milioni di pazienti, con NovoCare intendiamo rendere i nostri farmaci per l’obesità disponibili per una platea più ampia, andando incontro a chi non dispone di un’assicurazione sanitaria o ha una polizza che non rimborsa il trattamento”, ha detto Il Ceo. Il farmaco Oltroceano “sarà venduto al prezzo di 499 dollari al mese”, ha precisato Camilla Sylvest, EVP, Commercial Strategy and Corporate Affairs.
Un costo molto inferiore a quello di listino: 1.350 dollari al mese. Una scelta mirata ad assicurare l’accesso a una terapia che, ha rivendicato Sylvest, offre benefici ai pazienti ma anche ai sistemi sanitari.
I veri costi dell’obesità
L’obesità presenta una serie di rischi e comorbidità e i sistemi sanitari nel mondo sono sotto pressione. La spesa sanitaria globale ha seguito una traiettoria di crescita costante negli ultimi decenni ed è destinata a salire da 10,2 trilioni di dollari nel 2021 a 15,9 trilioni entro il 2050, sottolineano da Novo Nordisk. Così il miglioramento dell’efficienza del sistema diventa fondamentale per gestire le risorse in modo intelligente e fornire un’assistenza sostenibile e di qualità alle persone.
Dunque i GLP-1, di cui semaglutide è capostipite, riducono significativamente le complicazioni sanitarie, nonché il numero di visite e la durata dei ricoveri, rappresentando un risparmio, ha detto Sylvest. Un approccio “win-win-win” per Lars Fruergaard Jørgensen, dove a vincere sono le persone, i sistemi sanitari e le società.
Tra dazi e carenze
Dopo che l’impennata di richieste ha portato al fenomeno delle carenze, ci si chiede se Novo Nordisk saprà soddisfare la crescente domanda di anti-obesità. “Stiamo investendo molto per soddisfare la domanda negli Stati Uniti e abbiamo stanziato 4,1 miliardi di dollari per un nuovo impianto in North Carolina”, ha detto Fruergaard Jørgensen. “Abbiamo abbastanza scorte per rispondere alle richieste”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti.
Ma il pharma deve fronteggiare anche gli annunciati dazi di Donald Trump. Ebbene, per il Ceo di Novo Nordisk si tratta di “un big topic”, ma il rischio maggiore è che le tariffe possano danneggiare i pazienti americani. “Se si guarda all’industria farmaceutica, gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi anni e quelli in corso sono nella categoria più alta in assoluto. E mi aspetto che, all’interno della nostra strategia di crescita, faremo investimenti in futuro negli Stati Uniti. Questa capacità di espansione è ovviamente la chiave per servire più pazienti, ma anche alleggerire il peso del sistema sanitario statunitense”.
Insomma, eventuali dazi non saranno un problema per Novo Nordisk, che produce (e investe) in Usa. Ma se guardiamo alla categoria dei farmaci generici, molti dei quali provengono negli Stati Uniti dall’estero, il rischio secondo il Ceo è quello di carenze dei medicinali o di un aumento dei prezzi in generale. Anche considerata la fragilità della supply chain.
La pipeline del colosso danese
I leader di Novo Nordisk nell’incontro con la stampa hanno voluto ricordare alcuni dei gioielli di una pipeline in evoluzione, che spazia dal diabete (“area storica”, che presto porterà sul mercato la prima insulina settimanale al mondo), alle malattie rare (con un farmaco innovativo per l’emofilia), fino all’obesità (in cui l’azienda sta esplorando le combinazioni, ma anche i nuovi benefici di semaglutide per cuore, reni e fegato). “Il nostro focus è la salute cardiometabolica: la nostra ricerca è mirata a patologie di fatto interconnesse, affrontate con un approccio olistico”, ha spiegato Martin Lange, EVP, Development.
Le prospettive
Dopo la crescita vorticosa degli ultimi anni guidata da semaglutide declinato contro diabete e obesità, la concorrenza si affaccia sul mercato e la situazione geopolitica non è delle più rosee.
Ma il numero uno di Novo Nordisk guarda al futuro con ottimismo: “Ho visto numerosi cicli succedersi in questa compagnia – ha detto il Ceo – e adesso è in corso un ciclo di crescita massiva, mai vista prima. Siamo un’azienda globale e abbiamo un ruolo chiave da svolgere: assicurare più salute alle persone”.
Insomma, “il mercato sta evolvendo, ma lo fa anche la nostra capacità di produzione”, ha aggiunto Fruergaard Jørgensen, senza mostrare preoccupazioni eccessive per l’eventuale impatto della riduzione di prezzo di semaglutide negli Stati Uniti, anche per via delle nuove soluzioni in combinazione (vedi CagriSema*). Ad allarmare i vertici di Novo Nordisk è, piuttosto, il dilagare di versioni ‘taroccate’ che hanno invaso il mercato fin da quando l’originale scarseggiava: falsi farmaci pericolosi, perchè non controllati.
Ma soprattutto ad emozionare il Ceo, ha confidato, è l’ondata di innovazione in arrivo dai laboratori del colosso danese. Una sfida, ma anche una vocazione alla quale Novo Nordisk non intende rinunciare.