Le Borse si preparano al riarmo europeo. All’indomani del vertice londinese dei leader del continente, che ha sancito la volontà di aumentare la spesa per la difesa e le forze militari, i titoli della Difesa volano. A partire da Leonardo, che addirittura è arrivato a un +16%, e ora viaggia sui 43 euro.
La crescita di Leonardo
Dall’inizio dell’anno il titolo del colosso italiano della Difesa guidato da Roberto Cingolani (nella foto in evidenza) ha guadagnato circa il 65%. Tra gli altri titoli italiani particolarmente in forma da segnalare Fincantieri (+5%), Iveco (+5%) e Avio (+6%).
Gli altri titoli europei
Anche i giganti degli altri Paesi sugli scudi: in Germania vola Rheinmetal a un +15% e Renk, per eccesso di rialzo, non riesce a fare prezzo.
In Gran Bretagna intanto Bae System segna un +17%, mentre in Francia corre Thales. In Svezia Saab vola a un +14%.
Intanto l’indice europeo del settore aerospaziale e della difesa è salito di oltre il 6%: un livello record.

Le parole di von der Leyen
A spingere i titoli della Difesa sono le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Al termine del vertice di Londra la presidente ha detto che serve “urgentemente riarmare l’Europa” e ha annunciato che giovedì presenterà al Consiglio europeo un “piano completo” per farlo.
Dopo il fallimentare vertice nello Studio Ovale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky l’Ue considera il riarmo un tema “urgente”, ha detto von der Leyen, spiegando che la spesa militare dovrà aumentare molto.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto, a margine dei meeting a Londra, ha indicato un obiettivo del 3% del PIL per le spese militari.
I fondi per la difesa
A spingere i titolo della Difesa ci sono anche le prime voci sulle iniziative europee. Reuters ha riportato che anche in Germania, mentre si forma il nuovo Governo, si starebbe ragionando su due fondi speciali da dedicare a difesa e infrastrutture, da circa 400 mld ciascuno.
Cosa succede ora
In generale gli analisti prevedono che il trend non sia passeggero: “La tendenza rialzista è indubbiamente forte e potrebbe perdurare nel tempo soprattutto in caso di nuovo aumento delle tensioni geopolitiche. Nel brevissimo termine, ci aspettiamo dei movimenti correttivi (possibile la copertura del gap rialzista apertosi in mattinata) sulla scia della cautela degli investitori sulle prossime decisioni che saranno prese nel Consiglio Europeo del 6 marzo. Le prospettive di medio/lungo termine sono tuttavia rialziste. L’incontro di venerdì è stata una wake up call per i leader europei sul fatto che gli Stati Uniti avranno delle relazioni più fredde con il Vecchio Continente”, scrive Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.