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Influenza, ci siamo: il picco è passato, ma è tempo di polmoniti

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Adyen Articolo
Velasco25

Mentre altrove si stilano i primi bilanci, il tanto atteso picco dell’influenza in Italia è ormai superato. Ma questo non vuol dire che l’ondata di malanni simil-influenzali sia archiviata.

“Quelli che adorano il picco influenzale potranno dire: è arrivato. Ecco però due lezioni: il picco si vede solo a posteriori, e l’anno passato era più alto: 18,7 per mille”. Un puntiglioso Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, commenta così con Fortune Italia gli ultimi dati dei medici sentinella dell’Istituto superiore della sanità. “Quest’anno – rileva – il picco si è spostato in avanti di circa un mese”.

In effetti “il picco è stato raggiunto, la curva è in discesa e il calo accomuna tutti i gruppi di popolazione, anche i più piccoli”, sottolinea a Fortune Italia Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.

Le previsioni

“La stagione è stata più tardiva, ma alla fine si raggiungeranno presumibilmente i valori dello scorso anno, quando abbiamo avuto il periodo peggiore degli ultimi anni: si raggiungeranno i 14 milioni di casi, non solo di influenza, ma un mix con virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus, e un mix tra H3N2 e H1N1″, aggiunge Pregliasco.

Ma quanti sono stati gli italiani colpiti dai virus di stagione nella settimana dal 3 al 9 febbraio?

I numeri dell’influenza

Eccoci qui: dopo aver raggiunto il picco, con un’incidenza di 17,6 casi per mille assistiti, il dato è sceso a 14,8 casi per mille. Sono ancora tanti però gli italiani alle prese con febbre, tosse, dolori alle ossa e naso che cola: circa 872mila, secondo RespiVirNet. Per un totale di circa 10.742.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

Le polmoniti

Il fatto è che quest’anno influenza e virus cugini si sono fatti attendere. “La stagione è esplosa in ritardo. Ma ci sono molte polmoniti batteriche, dovute a sovrainfezioni che sono importanti in una stagione come questa, molto vivace”, nota Pregliasco.

I piccoli e le regioni

Ma torniamo ai dati. L’incidenza è in diminuzione in tutte le fasce di età, anche se maggiormente nei bambini sotto i 5 anni: siamo a 37,3 casi per mille assistiti (erano 42,8 nella settimana precedente) secondo il bollettino.

Le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.

Che virus circola di più

Quanto ai patogeni in circolazione, si registra un calo nella percentuale dei campioni risultati positivi per influenza (30%) rispetto alla settimana precedente (38%). Tra i 3.461 campioni analizzati, 380 (11%) sono risultati positivi per virus respiratorio sinciziale, 49 (1,6%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti 441 sono risultati positivi per altri virus respiratori.

“Quest’anno ci libereremo dell’influenza un po’ più tardi“, avverte Ciccozzi preconizzando una lunga cosa. “Ma lo so: ci interessa sapere quanto saranno numerosi i contagi. Allora, o la discesa sarà ripida”, e lo vedremo nelle prossime stettimane, “oppure ancora per un po’ avremo a che fare con un numero rilevante di persone infette che potranno far circolare i virus simil-influenzali. Insomma, a fare davvero la differenza saranno i vaccinati, che possono stare tranquilli”. In attesa del prossimo bollettino.

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