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Gli americani sono la prova che i soldi non fanno la felicità: il report

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Velasco25 Articolo

Secondo quanto emerge da un nuovo rapporto sullo stato del benessere nazionale, gli Stati Uniti sono un Paese pieno di contraddizioni, che vale la pena esplorare. “Siamo una nazione di estremi, di estremi successi e di estremi fallimenti”, si legge nel documento sullo stato di avanzamento del progetto ‘State of the Nation’, pubblicato questo mese. “Le nostre tendenze nazionali migliorano in un numero maggiore di aree rispetto a quelle in cui diminuiscono. Tuttavia, rispetto ad altri Paesi, è vero il contrario: stiamo regredendo in più settori di quelli in cui stiamo migliorando”.

Il rapporto, promosso da un gruppo di studiosi di entrambi gli schieramenti politici, che guidano sette think tank del Paese e che hanno lavorato a fianco delle ultime cinque amministrazioni presidenziali degli Stati Uniti, ha esaminato 37 indicatori in 15 aree tematiche per quantificare il benessere dell’America. La ricerca degli studiosi, condotta su un campione di 1.000 adulti statunitensi, comprendono la fiducia degli americani nel governo, la fiducia nei sistemi di giustizia penale, la disuguaglianza di reddito, la violenza, la soddisfazione della vita, il capitale sociale, la salute mentale, la salute della famiglia e dei bambini, l’istruzione e la partecipazione al mondo del lavoro.

Gli Stati Uniti hanno l’economia in più rapida crescita, superano il 98% degli altri Paesi ad alto reddito in termini di output economici e l’88% degli altri Paesi ad alto reddito in termini di produttività. Tuttavia, la soddisfazione generale per la propria vita è in calo. Per quanto riguarda la partecipazione degli elettori e la fiducia nella democrazia (tendenzialmente in declino), il Paese è al di sotto della maggior parte degli altri valutati. In particolare, la fiducia nel governo federale, nella polizia e in college e università è in calo.

Secondo il rapporto, “quasi due terzi dei Paesi ad alto reddito hanno più sostegno alla democrazia rispetto agli Stati Uniti”. Inoltre, gli Usa sono tra i peggiori Paesi a medio e alto reddito per quanto riguarda la diffusione di depressione e ansia, con risultati peggiori rispetto a circa il 90% degli altri Paesi. E sono anche il luogo in cui si registra il tasso più alto al mondo di overdose fatali. Per quanto riguarda la mortalità infantile, la depressione giovanile e la percentuale di bambini che crescono in famiglie con un solo genitore, gli Stati Uniti si posizionano poi a metà classifica, o comunque peggio rispetto agli altri Paesi ad alto reddito.

I risultati sono in linea con il World Happiness Report dello scorso anno, in cui gli Usa sono usciti dalla top 20, in gran parte a causa del calo del benessere mentale dei giovani. “Siamo così ricchi, ma così infelici”, dice al New York Times Bradley Birzer, storico dell’Hillsdale College nel Michigan. Ariel Kalil, economista dell’Università di Chicago, ha detto al Times che c’è una falsa convinzione secondo cui il rafforzamento dell’economia aumenti il benessere di tutti. Gli studiosi stanno esplorando i fattori in gioco, tra cui l’aumento dei tassi di isolamento sociale e la polarizzazione politica.

I risultati si basano su medie nazionali e sono in parte dovuti anche alle disuguaglianze interne al Paese, dato che la soddisfazione per la propria vita varia notevolmente a seconda dello status socioeconomico, del sesso, della razza e di altri fattori. “Pur avendo un reddito medio molto alto, continuiamo ad avere tra i redditi più diseguali al mondo”, concludono gli studiosi nella loro sintesi.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Fortune.com

Foto PIKSEL – GETTY

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