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Virus misteriosi: un database per la sorveglianza integrata

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Adyen Articolo
Velasco25

Dopo tanti film apocalittici – e una pandemia che ha tenuto sotto scacco il mondo per anni – sottovalutare i virus misteriosi non appare la strategia migliore per tutelare salute ed economia. Ma come fronteggiare al meglio le potenziali insidie? Il caso del metapneumovirus umano in Cina e le segnalazioni della “malattia misteriosa” in Congo, hanno messo nero su bianco le sfide per la gestione delle crisi sanitarie globali e la comunicazione scientifica.

Ne sono convinti i ‘tre moschettieri dell’epidemiologia’ Francesco Branda (Campus Bio-Medico di Roma), Massimo Ciccozzi (Campus Bio-Medico di Roma) e Fabio Scarpa (Università di Sassari), che in un nuovo studio firmato insieme a Nicola Petrosillo (Campus Bio-Medico di Roma) raccolgono la sfida in ottica One health. E propongono un database per la sorveglianza integrata che combina dati epidemiologici, virologici e geografici, trasformandoli in risorse accessibili per la ricerca e l’intervento di sanità pubblica.

Dati in tempo reale sui virus respiratori

Il lavoro, in pubblicazione su ‘Infectious Disease Reports’, non solo analizza i trend epidemici di alcuni patogeni respiratori, ma apre nuove frontiere nella gestione delle crisi sanitarie. Il team ha infatti sviluppato uno strumento di sorveglianza integrata innovativo. Vediamo meglio di che si tratta.

Cuore dello studio è “un database open-source, progettato per raccogliere e standardizzare dati storici e in tempo reale sui virus respiratori – spiegano Ciccozzi, Branda e Scarpa a Fortune Italia – Questo strumento non solo facilita l’analisi avanzata (come la modellizzazione predittiva e l’esame dei diversi ceppi virali), ma permette di identificare pattern nascosti e risposte mirate, superando i limiti dei formati dati tradizionali”.

Epidemiologia senza frontiere

Il fatto è che, come abbiamo visto anche di recente con il virus in Cina e la malattia del Congo, frontiere e confini non hanno più tanto senso: patogeni o vettori possono spostarsi facilmente, via nave o aereo. E a fare la differenza sarà sempre di più la capacità di intercettarli per tempo.

Come? Secondo gli autori l’integrazione di tecnologia e collaborazione multidisciplinare “può davvero rivoluzionare la sorveglianza”. Il framework sviluppato dai ricercatori italiani consente di monitorare non solo l’influenza, ma anche la circolazione in contemporanea di patogeni come Virus respiratorio sinciziale, Rhinovirus e coronavirus stagionali, con una visione olistica delle minacce respiratorie. “Questo modello potrebbe ottimizzare l’allocazione di risorse sanitarie, anticipare picchi epidemici e consentire di valutare l’efficacia di vaccini e misure preventive”, spiega Massimo Ciccozzi.

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Una piattaforma di allerta precoce

Insomma, dobbiamo far tesoro delle lezioni delle  crisi passate, guardando futuro: la scomessa dei ricercatori è che, a fare la differenza, sarà “una sinergia tra scienza, policy e comunicazione che trasformi dati grezzi in azioni concrete”. L’ultimo lavoro degli studiosi getta le basi per una piattaforma di early warning, capace di allertare precocemente su anomalie nei trend virali, riducendo il rischio di sottovalutare focolai emergenti.

“La standardizzazione dei dati e l’open access rappresentano un modello replicabile anche nei Paesi a basso reddito, dove lacune nella sorveglianza spesso ostacolano risposte tempestive”, dicono ancora gli autori. Non dimentichiamo che proprio da questi Paesi possono provenire nuove ‘minacce virali’.

Il metapneumovirus

Non solo: il gruppo ha analizzato i dati dell’Istituto superiore di sanità sul metapneumovirus nel nostro Paese. “I nostri risultati rivelano un aumento significativo dei casi durante la stagione 2023/24 rispetto agli anni precedenti, quasi triplicati”, scrivono nello studio. Il loro database può consentire di intercettare nuovi trend, concludono gli autori sottolineando anche “l’importanza di una comunicazione di crisi equilibrata, meccanismi di risposta tempestivi e di una condivisione trasparente dei dati per la gestione delle minacce emergenti”. Tutti elementi che potranno fare la differenza nella risposta ai virus di domani.

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