Dal 9 gennaio 2025 tutte le banche dell’area euro devono garantire ai loro clienti la possibilità di ricevere bonifici istantanei su tutti i conti abilitati. L’Ue ha stabilito che le commissioni non possono superare quelle applicate ai bonifici ordinari. Di conseguenza, fare un bonifico istantaneo ora dovrebbe avere lo stesso costo di un ordinario, che sul canale online è ormai quasi per tutte le banche gratuito. Ma come si sa il Diavolo è nel dettaglio e occorre fare chiarezza: la norma prevede l’eliminazione dei costi extra del bonifico istantaneo, ma non rende automaticamente gratuita questa transazione.
Fortune ha fatto un viaggio tra i fogli informativi e le pagine web dei conti proposti per i nuovi clienti, in molti casi è stata rilevata una carenza di informazioni sui costi. In alcuni il costo dei bonifici viene azzerato scegliendo un conto «premium» con un canone mensile più alto però rispetto a quello normale. Dunque, se la banca taglia da un lato aggiunge dall’altro e forse non è un gran vantaggio per il consumatore.
L’Abi, l’associazione delle banche, ancora non fornisce dati esaustivi su come si stiano comportando gli istituti. In teoria sarebbero state eliminate le commissioni percentuali che in precedenza andavano a incidere in modo significativo sui costi complessivi del trasferimento, soprattutto quando l’importo del bonifico era consistente. Con le banche “tradizionali” dotate di una rete di filiali diffusa sul territorio, i bonifici costano in media 0,85 euro, secondo i dati del comparatore Segugio.it, mentre con le banche online, la commissione si riduce in media fino a 0,06 euro per transazione. La novità è rilevante perché si potranno effettuare trasferimenti bancari in euro in meno di dieci secondi per un importo massimo di 100mila euro
Ma se i costi non scendono come dovrebbero ci sono altri rischi da prendere in considerazione. In questo tipo di operazioni, che si perfezionano in pochi secondi, manca quel periodo di sospensione che permette la verifica di congruenza tra Iban e beneficiario. Per l’eventuale restituzione della somma inviata, anche se l’intento fraudolento risultasse evidente, è diventato obbligatorio il consenso di chi ha ricevuto il bonifico. Le truffe si basano sempre più su tecnologie che attingono all’intelligenza artificiale. Possono esplicarsi attraverso mail e messaggi Whatsapp e social e la vittima non ha la possibilità di bloccare i versamenti né di ottenere il riaccredito delle somme pagate.
L’Italia poi nei pagamenti non è un modello nel rispetto dei termini, con le varie multe comminate negli anni dalla Ue alle amministrazioni pubbliche inadempienti sul rispetto dei 30 giorni. Siamo dunque sicuri che la norma finisca per agevolare il consumatore e non il truffatore?