Quando pensiamo all’invecchiamento, molti di noi immaginano un viaggio segnato da declino, limitazioni e perdite. “E se potessimo cambiare la nostra visione?” si chiede Jeanette Leardi, gerontologa sociale e autrice di ‘Aging Sideways: Changing Our Perspectives on Getting Older’. “Invece di considerare” questa fase della vita “come una spirale discendente, prendiamo in considerazione di “inclinare” le nostre menti e adottare una nuova prospettiva sull‘invecchiamento, come un’opportunità per crescere, ridefinire noi stessi e sfruttare al meglio gli ultimi anni della vita”, afferma Leardi.
Per fare questo, suggerisce la specialista, dobbiamo ripensare al nostro rapporto personale con gli anni che passano e condividere queste opinioni con la società in generale. “Gli anziani spesso vedono il loro processo di invecchiamento come un nemico, uno sconosciuto, qualcosa da combattere, ignorare o tollerare”, afferma Leardi. L’approccio più sano e appagante, afferma Leardi, è invece vedere l’invecchiamento come un buon amico, qualcuno che ti piace e che arricchisce la tua vita. Per coltivare questa prospettiva, Leardi delinea quattro strategie essenziali, che potremmo definire anche competenze, utili per un approccio positivo agli anni che passano.
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1. Evita gli ostacoli
La società spesso pone barriere di fronte agli anziani, dalla discriminazione basata sull’età alle ipotesi di un declino delle capacità. Invece di lasciare che tutto ciò ostacoli la nostra crescita, Leardi suggerisce di mettere a frutto le nostre competenze per essere catalizzatori di cambiamento personale e sociale. Dal volontariato come mentore o tutor, all’inizio di un programma di allenamento della forza, fino al ritorno a scuola per megliorare la nostra istruzione: le possibilità sono moltissime.
2. Elimina termini e concetti discriminatori
Il linguaggio svolge un ruolo importante nel plasmare le percezioni e termini discriminatori come “tsunami d’argento” dipingono gli anziani in una luce negativa, come se mettessero in pericolo la stabilità sociale o economica. “Quella definizione mi fa impazzire”, afferma Leardi. “Implica che noi [gli anziani] siamo una minaccia, che stiamo sopraffacendo la nostra società e la stiamo derubando di tutte le sue risorse e che stiamo per mandare in bancarotta Medicare e la previdenza sociale”. Leardi propone un termine diverso, “serbatoio d’argento”, per evidenziare la saggezza, le competenze e le esperienze accumulate che gli anziani possono portare alla società ma che invece vengono bloccate a causa delle limitate opportunità imposte dalla società stessa.
Anche il termine “invecchiamento di successo” può gravare sugli anziani con aspettative irrealistiche. “Non mi piace perché implica che l’individuo sia interamente responsabile di quanto bene invecchia”, afferma Leardi. “È come dire che hai fallito nell’invecchiamento perché non hai mangiato bene, fatto abbastanza esercizio, avuto poca istruzione o sposato la persona sbagliata. Ma cosa succede se vivi in una zona che è un deserto alimentare e non hai accesso a frutta e verdura fresca? Ciò influirà sulla tua salute”. Gli ostacoli sociali all’invecchiamento in salute, afferma Leardi, includono discriminazione razziale e di genere, mancanza di accessibilità ai trasporti pubblici e alloggi a prezzi accessibili e pratiche di assunzione, formazione e mantenimento basate sull’età sul posto di lavoro. Invece di “invecchiamento di successo”, Leardi suggerisce un termine alternativo: “invecchiamento potenziato”, quando l’individuo e la società lavorano insieme per promuovere modi sani per vivere la terza età.
3. Avere una visione laterale
L’invecchiamento è spesso rappresentato come un percorso di declino diretto e lineare, ma Leardi ci incoraggia a esplorare prospettive alternative e trovare gioia e crescita in luoghi inaspettati. Ad esempio, consiglia di reimmaginare la metafora di essere “oltre la collina” non come un punto di arrivo ma come un punto di osservazione. “Dalla cima della collina, gli anziani possono vedere nuove opportunità, sfide e percorsi inesplorati che non avrebbero potuto vedere altrimenti”, afferma Leardi. Questo approccio promuove un senso di avventura e scopo continui, rafforzando l’idea che crescita e scoperta continuino per tutta la vita.
4. Abbracciare l’inaspettato
Rimanendo aperti a nuove esperienze e relazioni, gli anziani possono migliorare la loro qualità di vita e costruire reti sociali ricche e di supporto. Un modo per raggiungere questo obiettivo, suggerisce Leardi, è abbracciare le connessioni intergenerazionali, incoraggiando gli anziani a cercare amicizie con persone di tutte le età.
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