Si moltiplicano le ricerche che testimoniano i benefici dello sport, non solo per il corpo ma anche per la mente. Per dire, un nuovo studio pubblicato su ‘Aging Cell’ dimostra che le cellule specializzate coinvolte nella risposta all’insulina vengono attivate nel cervello dopo l’esercizio, suggerendo che l‘attività fisica può migliorare direttamente la funzione cerebrale.
Ma lo sport è un volano anche per l’economia: il settore vale 24,7 miliardi di euro nel 2022, con un contributo al Pil nazionale dell’1,38%.
A ‘fotografare’ il settore in Italia è il nuovo Rapporto Sport 2024, appena presentato dall’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e da Sport e Salute oggi a Roma. Un’indagine con molte luci: si ingrossano infatti le fila dei connazionali che hanno deciso di indossare tuta e scarpe da ginnastica: ben 37,1 milioni, pari al 64,8% della popolazione del Belpaese. “Sta aumentando il numero di cittadini attivi e sta calando l’indice di sedentarietà”, sintetizza Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, durante la presentazione del Rapporto.
Il Foro Italico
“Lo sport riveste un interesse importantissimo nella vita del Paese. Il Foro Italico ospita tantissimi grandi eventi, ma sta diventando anche un luogo dove i cittadini possono praticare sport. Ci stiamo impegnando molto in questo, anche con l’ad Nepi, anche per renderlo sempre più bello. Vogliamo che la comunità qui possa fare ogni genere di sport e penso che luogo migliore di questo non ci possa essere”, aggiunge Mezzaroma. “Vogliamo diventi sempre di più un luogo dove di cittadini possono praticare H24 attività motoria”. Ma vediamo meglio il Rapporto.
Il valore economico
Il settore nel 2022 in Italia appare in crescita del +12,6% rispetto all’anno precedente, e il valore aggiunto rispetto all’anno precedente aumenta più del complesso dell’economia italiana (+12,6% rispetto a +6,8%). In salita anche – del +2,6% – il numero degli occupati: 412 mila addetti lungo la filiera estesa dello sport. Fra i numeri dello sport ricordiamo oltre 112 mila associazioni e società sportive dilettantistiche con almeno un tesseramento attivo, di cui 5.700 con attività dedicate a persone con disabilità. Gli italiani tesserati sono invece 13,2 milioni, di cui 12,6 milioni agonisti o praticanti.
Il popolo dello sport
Tennis, calcetto, pallavolo, pilates, sci. Ben 16,2 milioni di italiani hanno praticato sport in maniera regolare e continuativa: si tratta del miglior dato mai registrato, rimarcano gli autori, con un incremento negli ultimi 10 anni di 3,6 milioni. Di pari passo cala il numero di italiani sedentari, ridotti nel 2023 al 35%.
L’effetto dei campioni
Ad accendere la passione per le varie discipline sono stati forse anche i grandi successi inanellati in questi ultimi anni dai campioni italiani. “Non possiamo non utilizzare al meglio quello che il mondo italiano realizza”, ha detto Antonio Tajani, vice premier e ministro degli Esteri.
“Stiamo facendo sempre di più e abbiamo anche deciso di nominare ambasciatore della diplomazia italiana alcuni grandi campioni, da Sinner, alla Cocciaretto, alla Nazionale di scherma, a Manuel Bortuzzo, al Giro d’Italia, che permette di fa conoscere all’estero decine di centri sconosciuti. Un modo per mettere lo sport, che ha avuto in passato un ruolo marginale, al centro dell’attenzione. Coinvolgeremo Sport e Salute in alcuni progetti per realizzare alcune modifiche, per valorizzare gli aspetti ecologici e ambientali. Tra questi uno riguarda l’area che riguarda la Capitale”, ha aggiunto Tajani, come riferisce Adnkronos. “Lavoreremo mano nella mano con il ministro Abodi: i grandi risultati si ottengono se c’è collaborazione e si lavora tutti insieme”.
Un moltiplicatore
E i benifici si allargano a macchia d’olio: ogni euro investito in progetti sportivi è infatti in grado di generare mediamente oltre 4 euro di ritorni sociali, migliorando le “prestazioni” delle comunità su alcuni indicatori chiave, quali salute, occupazione, istruzione, lotta alla criminalità.
Dati che “devono contribuire alla pianificazione di progetti, iniziative e investimenti per rendere lo sport accessibile, offrire opportunità, per ridurre le distanze e contrastare le ‘dispari opportunità’ di genere, condizione economica e territoriali”, ha sottolineato il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi in occasione della presentazione del Rapporto Sport 2024. “Lo sport può e deve diventare una premessa indispensabile per il benessere delle nostre comunità e dell’intera Nazione: per questo lavoriamo per il consolidamento di un modello Italia, ispirato da una visione organica e sistemica”.
Crescono gli investimenti
Per il presidente di ICSC, Beniamino Quintieri, quella dello sport “è una filiera economica di cruciale importanza che contribuisce in maniera determinante all’economia italiana anche in termini di ricadute, indotto e posti di lavoro. L’aumento del contributo al Pil del +12,6% conferma la grande attenzione che enti territoriali e imprese stanno riponendo verso il settore sportivo: nel 2023 gli investimenti nello sport hanno superato la cifra di 1 miliardo di euro. A distanza di un anno, migliorano anche i dati relativi all’occupazione e quelli della sedentarietà”.
Insomma, anche nel nostro Paese finalmente la domanda di sport cresce, “ma soprattutto si evolve. La sfida oggi è quella di intercettare le nuove esigenze adattando l’offerta. La spinta verso un’Italia più attiva ci porta anche a ripensare gli spazi, soprattutto in contesti sempre più urbanizzati. Ecco perché abbiamo lanciato il progetto “Illumina”: sport gratuito, accessibile a tutti, in playground realizzabili in poco tempo, dove favorire la socialità e l’inclusione”, conclude Mezzaroma.