I numeri dell’influenza nei giorni delle feste sembravano essersi fermati, ma adesso la musica è cambiata e sono davvero molte le famiglie che stanno facendo i conti con febbre e altri malanni: poco meno di 850mila connazionali sono stati colpiti da malanni simil-influenzali nella seconda settimana di gennaio.
Che cosa sta succedendo? “La stagione sta mostrando la classica curva di risalita dopo le festività: c’è stata una gobba dovuta soprattutto alla sotto notifica durante le festività di Natale e fine anno”, spiega a Fortune Italia Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.
I virus in circolazione
“Sta circolando un mix di patogeni, nel caso dell’influenza stiamo facendo i conti con l’H3N2 e l’H1N1, con quest’ultimo un po’ più diffuso del previsto. Ma ci sono anche Metapneumovirus e virus respiratorio sinciziale e quindi a mio avviso arriveremo al numero previsto a inizio stagione, ovvero 15 milioni di casi”, aggiunge il virologo.
Influenza aviaria: il caso del gatto contagiato
Intanto sul fronte dell’influenza aviaria nei giorni scorsi è stata segnalata la positività di un gatto a Valsamoggia, in provincia di Bologna. L’animale, come ha precisato la Regione Emilia Romagna, viveva a stretto contatto con il pollame di un piccolo allevamento familiare in cui era già stata individuata l’infezione aviaria che aveva comportato, come previsto dalla normativa, la soppressione di tutti i volatili presenti.
Dopo le mucche da latte negli Stati Uniti, si tratta di un altro step verso il passaggio del virus all’uomo? “Per questo riguarda l’influenza aviaria, io non credo che nel breve avremo dei casi umani, ma sicuramente la sorveglianza va approfondita, tendendo conto che si tratta di un tema internazionale, perchè sicuramente a livello animale abbiamo una sottostima dei contagi”, conclude Pregliasco.