La giornalista italiana Cecilia Sala è stata liberata ed è sbarcata in Italia, presso l’areoporto di Ciampino. La notizia della liberazione di Sala, detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin in Iran, è arrivata tramite palazzo Chigi, da giorni impegnato nel lavoro diplomatico per accelerare sulla liberazione della reporter.
È decollato poco dopo le 11, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista, “grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence. La nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia”, si legge in una nota della presidenza del Consiglio.
La premier Giorgia Meloni ha espresso “gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia Sala, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi”. Il presidente, viene spiegato da palazzo Chigi, “ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa”. Per il rilascio sarebbe stato fondamentale il ruolo degli Stati Uniti. Il caso di Sala è stato anche discusso nell’incontro tra Meloni e Donald Trump negli Stati Uniti.
Intanto Mohammad Abedini Najafabadi, l’iraniano arrestato a Milano lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Usa, resta nel carcere di Opera dopo la liberazione della giornalista. La scarcerazione della freelance apre nuove strade diplomatiche per l’ingegnere reclamato dagli Usa e nelle prossime ore la corte d’Appello di Milano potrebbe ricevere indicazioni che potrebbero accelerare la soluzione. Al momento non ha ricevuto provvedimenti che cambiano la situazione detentiva dell’iraniano.