Mentre ci avviciniamo a grandi passi al Natale 2024, può sembrare incredibile ma lo spirito della festa non contagia proprio tutti. Anzi, la corsa per i negozi, la frenesia dei regali, i motivetti natalizi e la febbre dei brindisi in qualcuno rischia di scatenare disagio e voglia di solitudine. Una condizione ribattezzata ‘sindrome del Grinch‘.
In molti conoscono il Grinch, la creatura ricoperta di pelo verde che odia il Natale, ideata dal Dr. Seuss. Ma davvero esiste una “sindrome del Grinch”? E quali sono i rischi per la salute? A rispondere sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici). Ebbene, se non esiste una malattia ufficiale con questo nome, le abitudini e le tradizioni di queste feste, come stare insieme, scambiarsi doni e auguri, fanno invece bene alla salute. E lo conferma la ricerca medica e psicologica.
L’origine della sindrome
L’espressione “sindrome del Grinch” si è affermata sulla stampa per indicare un insieme di malesseri, disagi che alcune persone avvertono all’avvicinarsi del Natale, spiegano i dottori anti-bufale. Chi si sente affine al Grinch prova realmente sentimenti complessi da gestire, legati alle attività tradizionali di questo periodo. Ansia e stress per l’organizzazione degli eventi sociali, per preoccupazioni economiche e stanchezza; nostalgia, o anche depressione, in contrasto con l’atmosfera di festa; si può sentire il bisogno di stare soli proprio quando è più difficile farlo.
Il Grinch, inoltre, ha dato il nome anche a un’altra condizione medica: una patologia cardiaca, la tachicardia posturale ortostatica, causata dalle ridotte dimensioni del cuore. Nella storia del Dr. Seuss si raccontava che il cuore del Grinch fosse di due taglie più piccolo del normale.
Gli effetti sulla salute
Torniamo alla “sindrome”: comprende una varietà di manifestazioni diverse, proprio perché non ha una classificazione ufficiale. Si passa dal semplice disinteresse per le feste, a forme di depressione e ansia piuttosto serie. Attenzione, perché evitare le relazioni e le occasioni sociali ci espone a maggior rischio di diverse patologie psico-fisiche e incide negativamente anche sulla longevità.
Le persone che evitano o faticano a coltivare le relazioni “hanno un rischio di morte prematura del trenta per cento più alto, paragonabile a rischi molto più riconosciuti come fumo, alcol eccessivo o obesità”. I cosiddetti deficit relazionali, infatti, possono causare stress cronico e alterare la normale fisiologia di diversi organi; questa compromissione è negativa per la longevità e la buona salute da anziani, ricordano i medici anti-bufale.
Come scacciare il pessimo umore durante le feste natalizie?
Il Natale può essere l’occasione per ritrovare legami che abbiamo trascurato, suggeriscono i medici anti fakenews. “Occorre anche essere propositivi; per esempio, suggerendo ai propri parenti di cambiare una tradizione che ci mette a disagio, accorciare i tempi infiniti del cenone o del pranzo del 25 dicembre”.
Un beneficio può arrivare anche dallo scambio di regali, una tradizione mal sopportata da molti Grinch. “Diversi studi di psicologia sociale hanno invece dimostrato che dedicarsi alla scelta di un dono per gli altri risulta più gratificante che spendere soldi per sé stessi, indipendentemente dal livello di reddito e di spesa. Il meccanismo neurologico coinvolto, cioè il sistema della ricompensa, è lo stesso responsabile dell’appagamento che si prova gustando un cibo che amiamo o ricevendo le coccole. Fare regali, esprimere generosità quindi, porta felicità”. E dunque fa bene alla salute. Occhio però a non esagerare: se lo shopping diventa compulsivo, finisce per danneggiare salute e portafogli.