Se hai mai provato un cubo di Rubik, sai che non è il puzzle più facile da risolvere. Ma nonostante la sua natura impegnativa, questo gioco è durato più a lungo della maggior parte di quelli della sua generazione, dai Tamagotchi al Game Boy.
Il cubo ha visto un’enorme crescita nel mondo dei giochi: ne sono stati venduti circa 500 milioni in 50 anni, da quando il professore di architettura Erno Rubik lo ha scoperto, qualcosa che ha sfidato le sue stesse aspettative.
“È un fatto curioso, che sorprende me quanto chiunque altro: per così tanti decenni, durante un periodo di rivoluzione tecnologica senza precedenti, il fascino per un oggetto così semplice e ‘low-tech’ è sopravvissuto. E, in effetti, questa fascinazione si è evoluta”, ha scritto Rubik nel suo libro Cubed, pubblicato nel 2020.
Il cubo di Rubik e il segreto del successo
Il professore ungherese ha ideato il suo Cubo – la cui configurazione di base prevede una griglia tridimensionale 3×3 attorcigliata e girata in modo che ciascuna delle sue superfici abbia lo stesso colore – nel 1974, quando aveva solo 29 anni. Rubik, che ora ha 79 anni, ha sempre avuto una passione per i puzzle e la sua formazione accademica in arte e scultura è diventata uno strumento utile per creare il prototipo del Cubo che conosciamo oggi. “Ho iniziato a interessarmi fin da piccolo alla risoluzione dei problemi, alle sfide, agli scacchi e così via”, ha detto Rubik a Fortune in un’intervista.
Sebbene avesse creato qualcosa che lo incuriosiva, non è riuscito a risolverlo per un mese. Ma una volta che ci è riuscito, è iniziato il viaggio del Cubo, prima nei negozi in Ungheria e subito dopo nel resto del mondo.
“All’inizio, era importante dimostrare a me stesso che era possibile risolverlo. Quindi, ho pensato: se ci sono riuscito io, qualcun altro può farlo”, ha raccontato, riferendosi filosoficamente al Cubo come a un riflesso della vita stessa.
“La domanda è: come fai a trovare la strada tra così tante possibili posizioni e come puoi poi tornare indietro?”. La complessità e la natura paradossale del Cubo lo rendono più di un semplice gioco (risolto da un ventunenne nel tempo record di 3,13 secondi l’anno scorso).
Il primo aumento delle vendite del Cubo si è verificato negli anni ’80, quando Rubik ha portato la sua creazione a una fiera a New York: nei tre anni successivi sono stati venduti circa 100 milioni di Cubi, creando una frenesia che Rubik non si sarebbe mai aspettato prima.
Rubik descrive il Cubo come uno strumento che lo ha aiutato a capire le persone. Lo scienziato cognitivo Douglas Hofstadter nel 1981 scrisse che il Cubo “è un’ingegnosa invenzione meccanica, un passatempo, uno strumento di apprendimento, una fonte di metafore, un’ispirazione”. Con 43 quintilioni di soluzioni, inizialmente può sembrare un compito impossibile da affrontare. Ma la capacità del Cubo di confondere le persone è anche ciò che ha attirato gli appassionati nel corso degli anni, creando un intero universo a sé.
Le persone hanno risolto il Cubo bendate, hanno gareggiato in campionati internazionali, lo hanno usato per dimostrare le innovazioni dell’intelligenza artificiale e molto altro. Il gioco si è anche guadagnato un posto nella cultura pop: è presente in un video delle Spice Girls e appare in The Pursuit of Happyness di Will Smith.
Tutto ciò ha contribuito a mantenere il Cubo di Rubik fresco nella mente delle persone.
Non solo: in sintonia con la sua capacità di cambiare forma, il Cubo è riuscito nel corso dei decenni ad adattarsi e creare una nicchia, nonostante il fiorire di altre forme di intrattenimento basate sulla tecnologia. È questa qualità eterna del Cubo di Rubik che ha reso la sua acquisizione nel 2021 una “scelta ovvia” per Spin Master, come ha detto a Fortune il direttore senior dei giochi dell’azienda Sam Susz.
“È una sfida per il marchio, perché esiste da 50 anni. Ci sono stati così tanti modi in cui si è cercato di reinventarlo”, ha detto Susz. “Loro [Spin Master] stavano cercando di trovare modi per mantenere la forma e la struttura iconiche, ma introdurre nuovi modalità di gioco e nuovi modi di interagire con il Cubo”.
Spin Master ha lanciato il Rubik’s Phantom Cube, che reagisce al tocco dell’utente per rivelare temporaneamente il colore di una tessera, aggiungendo una nuova sfida e mettendo alla prova la memoria del giocatore. Questa variante, ha detto Susz, piace ai cuber che vogliono migliorare le proprie abilità e a chi fa regali e riconosce il rompicapo nella sua forma originale con l’aggiunta di una novità. La popolarità del gioco si riflette nei numeri: nel 2022 sono state vendute 5,75 milioni di unità del Cubo di Rubik ufficiale a livello globale e quella cifra è aumentata del 14% da inizio anno, secondo i dati della società Circana condivisi con Fortune da Spin Master a dicembre.
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FOTO: DANIEL KARMANN—PICTURE ALLIANCE/GETTY IMAGES