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Monopattini, per le società di sharing il nuovo Codice della strada è “un pasticcio normativo”

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Velasco25 Articolo

Il nuovo Codice della strada è entrato in vigore sabato 14 dicembre a mezzanotte, e non senza polemiche. Stanno facendo discutere molto, fra le altre, le norme relative ai monopattini elettrici, per i quali si introducono l’obbligo di casco, targa e assicurazione. Misure che rischiano di stravolgere l’attività delle società di sharing. 

“Sono norme inapplicabili, che non tengono conto della realtà dei fatti”, lamenta Andrea Giaretta, vice president di Dott per l’Europa meridionale e occidentale e per il Medio Oriente. “Il monopattino non ha un numero di telaio e pertanto non può avere una targa. Al massimo dovrebbe trattarsi di un contrassegno. Ma c’è il rischio che l’etichetta venga applicata su una sorta di lama che scorge dal mezzo, rendendolo potenzialmente più pericoloso”. Saranno però gli specifici decreti attuativi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a chiarire come andranno applicate le nuove disposizioni. 

Anche le norme che riguardano l’assicurazione hanno destato molte perplessità fra le società di sharing. “L’obbligo assicurativo stabilito dal ministero richiama le polizze Rc auto, che non sono applicabili al monopattino. Se Salvini intendeva una Rc generale, dovrebbe sapere che c’è già, dal 2019, ed è appunto quella che protegge gli utenti per i danni provocati alla guida del mezzo”.

Da sabato sono fioccate le prime multe per gli utenti che utilizzavano il monopattino sprovvisti di casco. Per Giaretta si tratta di “una misura quasi punitiva: dal 2021 lo sharing in Italia ha prodotto zero morti. Nel 2023 i decessi causati da incidenti col monopattino sono stati 22 e hanno riguardato tutti mezzi privati. Una cifra peraltro quasi irrisoria. Per noi prevedere il casco sarebbe impossibile: il mezzo non può avere un sellino e un vano rischierebbe di compromettere la stabilità del monopattino. È un paradosso perché, se modificassimo il mezzo per adeguarci alle nuove disposizioni, finiremmo per infrangere altre norme”.

Secondo il vice presidente di Dott, la nuova normativa non farà altro che “alimentare l’utilizzo clandestino e non regolamentato. Quando Salvini elogia il caso di Parigi, città che ha bandito i monopattini, dimentica di dire che, col mancato rinnovo delle autorizzazioni per gli sharing, si è registrato un aumento del 36% della mortalità”.

“La normativa – conclude Giaretta – è un buco nell’acqua, un pasticcio normativo che demonizza e disincentiva lo sharing. Bastava definire con maggior precisione i comportamenti irregolari, invece di istituirne di nuovi. Ma una riforma del genere non avrebbe generato consensi sui social, che sembra essere l’obiettivo del ministro Salvini. Il nostro auspicio è che intervenga qualche altro membro del Governo, con più visione d’insieme, per emendare questo pasticcio”.

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