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Con il SoutH2 Corridor l’Italia si candida a hub dell’energia tra Africa ed Europa

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Velasco25 Articolo

Portare l’idrogeno verde prodotto in Africa a costi competitivi dal Maghreb al cuore dell’Europa, verso i principali cluster di domanda europei, che non hanno accesso ad abbondanti risorse di energia rinnovabile a basso costo. È il SoutH2 Corridor, una rete di gasdotti lunga 3.300 km, frutto di un’iniziativa congiunta di Italia, Austria e Germania. Il progetto, menzionato anche dal Piano Mattei, si inserisce nel più ampio contesto di riconfigurazione delle infrastrutture strategiche a supporto della decarbonizzazione dei settori industriali hard to abate. E rilancia l’Italia come attore geopolitico centrale e hub dell’energia fra Africa ed Europa. 

“Il Piano Mattei per l’Africa ha fra i suoi pilastri proprio l’energia e in particolare le connessioni energetiche”, ha commentato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione della chiusura della decima edizione dei Med Dialogues, organizzati a Roma da Ispi e Farnesina. “Vale la pena ricordare l’interconnessione elettrica ElMed sul gas tra Italia e Tunisia e il SoutH2 Corridor per il trasporto dell’idrogeno dal Nord Africa all’Europa: due infrastrutture che faranno dell’Italia la porta europea per il gas e l’idrogeno mediterraneo”, ha aggiunto la premier.

Il tratto italiano si estenderà per circa 2.300 km di rete di trasporto, di cui la maggior parte riconvertita a partire dai gasdotti esistenti e la parta restante basata su nuovi idrogenodotti. La sezione infrastrutturale oltre i confini europei, destinata a collegare la Sicilia alla Tunisia, dovrebbe essere realizzata da SeaCorridor, società controllata da Eni e Snam. 

“Il SoutH2 Corridor rappresenta l’esempio concreto della strategicità dell’area del Mediterraneo non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa”, ha dichiarato Domenico Maggi, Director international relations and european affairs di Snam ai Med Dialogues. “Sfruttando in parte la rete di gasdotti esistenti – ha aggiunto – sarà garantito un approvvigionamento competitivo che grazie a questa infrastruttura potrebbe coprire il 40% dell’obiettivo dell’Unione europea per l’importazione di idrogeno verde, circa 10 milioni di tonnellate all’anno”. 

Il progetto rappresenta un chiaro esempio di cooperazione regionale, dal momento che coinvolge “governi europei e extraeuropei, impegnati attivamente nelle interlocuzioni per implementare un’economia dell’idrogeno in grado di connettere la regione mediterranea e l’Ue”.  

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