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Anelli (Fnomceo): “I medici prime sentinelle della salute ambientale”

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“I medici sono le prime sentinelle della salute ambientale. Devono svolgere questa funzione perchè li aiuta a capire le malattie del paziente”. Così Filippo Anelli, presidente Fnomceo, intervistato nella giornata conclusiva del secondo Forum One HealthBrainstorm One Planet, One Water, One Health’, in corso a Palazzo Wedekind a Roma.

Sull’approccio One Health, osserva Anelli, “tutti i medici sanno che i fattori ambientali determinano in modo importante la salute. Quando ci troviamo in aree particolari, vedi l’Ilva di Taranto con l’aumento dei tumori in fase pediatrica, l’azione professionale non può che essere orientata su diagnosi precoci ed educazione dei cittadini con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale sulla loro salute. Ma molto ancora si può fare su agricoltura e zootecnia”.

Discorso a parte quello della violenza sui medici, “che ha tanti fattori. E’ un fenomeno sempre esistito, non è una novità di ora ed è frutto di una concezione che porta sempre più il medico a sacrificare una parte nobile della sua professione, cioè la comunicazione col suo paziente. Il problema – sottolinea Anelli – è che il medico è considerato dall’ordinamento europeo come un’impresa, non come un professionista. Si sacrifica quindi sull’altare dell’economia il principio etico, che è alla base della professione. E in questa logica abbiamo subito una costante riduzione del personale dipendente. L’aumento dei contratti precari ha condizionato infatti fortemente il sovraccarico di lavoro che porta il medico a riservare il tempo solo alla cura e non alla comunicazione, ma se non parlo col cittadino e non gli spiego che malattia ha, ovviamente non sarà capace di decidere cosa fare della propria salute. Tutto si basa quindi sui criteri di efficienza. Il consenso informato nacque dall’idea di avere un dialogo col paziente, ora è diventato solo un foglio da compilare. È deplorevole”.

Per questo, i medici chiedono ora uno scatto. “Bisogna passare dal primato economico al primato della persona – chiarisce Anelli – e poi servono risorse, la governance deve cambiare. Bisogna prendersi cura delle persone, quindi si devono modificare i modelli organizzativi. Il sistema non è utile solo per spendere soldi ma ha come finalità il dare risposte ai cittadini. Quindi le risorse devono essere finalizzate al raggiungimento degli obiettivi. Manca anche la partecipazione dei cittadini. Se potessero esprimere un loro giudizio sul proprio dg di Asl – chiede il presidente Fnomceo – cosa succederebbe? Credo che le liste di attesa si abbatterebbero, altrimenti quel dg dovrebbe andar via”. Infine un punto sul nuovo codice deontologico, indispensabile all”interno di una professione che cambia. “Siamo a buon punto, entro l’anno prossimo ne avremo un altro anche se pensavo fosse più semplice” ammette Anelli. “Abbiamo due sfide importanti per il futuro: l’intelligenza artificiale col rapporto medico-macchine e l’ambiente”, termina.

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