Quando si parla di malattie infettive Covid-19 è ancora al centro dell’attenzione, ma se il tema è la letalità un’altra patologia è sotto i riflettori. La tubercolosi è tornata ad essere la malattia infettiva più mortale al mondo.
A dirlo è un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: 10,8 milioni di persone si sono ammalate di tubercolosi l’anno scorso, e circa 1,25 milioni sono morte a causa della malattia. Nel frattempo, i decessi per Covid sono stati notevolmente ridotti grazie a vaccini e trattamenti, anche se l’anno scorso la malattia ha comunque causato 320.000 vittime.
“Il fatto che la tubercolosi uccida e faccia ammalare ancora così tante persone è uno scandalo, quando abbiamo gli strumenti per prevenirla, rilevarla e curarla”, ha affermato il Dd dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’Oms esorta tutti i Paesi a rispettare gli impegni assunti per” porre fine alla tubercolosi.
Il record
Il numero di nuove infezioni lo scorso anno è stato il più alto da quando l’Oms ha iniziato a monitorare la tubercolosi nel 1995. Più della metà dei casi a livello globale si riscontrano in India (26%), Indonesia (10%), Cina (6,8%), Filippine (6,8%) e Pakistan (6,3%).
Inoltre esiste un ceppo che ha dimostrato di essere resistente a diversi farmaci. Oltretutto i finanziamenti globali per la prevenzione sono diminuiti e quelli per la ricerca sulla Tbc hanno raggiunto solo il 20% del target nel 2022, ha affermato l’Oms.
Che cos’è
La tubercolosi è un’infezione batterica contagiosa dei polmoni che si diffonde normalmente attraverso l’aria. La maggior parte delle infezioni sono asintomatiche. La tubercolosi attiva tuttavia, caratterizzata da tosse, febbre, calo dell’appetito e perdita di peso, può essere una malattia molto contagiosa e pericolosa se non curata, risultando a volte mortale.
L’articolo originale è su Fortune.com
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